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Ostia, scelta forzata: Sabella sarà "commissario" del X Municipio

L'uomo che cattura i latitanti dal dicembre scorso è assessore alla legalità del Comune e sarà "delegato facente funzioni del presidente del X Municipio", ossia Marino

Il toto-nomi è finito: Alfonso Sabella sarà il nuovo commissario del X Municipio fino alle prossime elezioni a maggio 2016. La nomina, che sarà ufficiale verosimilmente nelle prossime ore, è arrivata dopo una lunga trattativa che ha visto coinvolti, tra gli altri, Livia Turco e Luigi De Sena. Una scelta che ha ricevuto l'ok anche del commissario del Pd di Ostia, il senatore Stefano Esposito

CHI E' - Sabella, nato a Bivona (Agrigento) 46 anni fa, è magistrato dal 1989. Lavorò a Termini Imerese fino al 1993, poi come Pubblico Ministero nella procura di Palermo dal 1993 con Giancarlo Caselli. Durante gli anni trascorsi alla procura antimafia di Palermo, le forze dell'ordine arrestarono tra gli altri Leoluca Bagarella, Giovanni ed Enzo Brusca, Pasquale Cuntrera ed altre decine di mafiosi.

Il 18 marzo 2015 il sindaco di Roma Ignazio Marino, in seguito alle dimissioni del presidente PD del X Municipio Andrea Tassone, che denunciò "la forte presenza della mafia sul litorale romano", assegnò all'assessore capitolino alla legalità, anche la delega al litorale di Ostia.

LA SCELTA - Una scelta figlia, probabilmente, della difficoltà nel trovare il giusto profilo per "governare" su Ostia. Basti pensare che proprio Esposito, il 30 marzo scorso, era contrario a questa opzione: "Sarebbe sbagliato assegnare all'assessore Sabella anche l'incarico di Commissario per il X Municipio, ha già molti impegni, anche il Giubileo, quindi già il suo lavoro per il controllo sulle concessioni e il litorale credo sia importante e gravoso", disse a Radio Roma Capitale. Una marcia indietro che ricorda quella fatta nel caso Tassone quando il Esposito prima disse di "creare una super-Giunta nel X Municipio" e poi di fatto licenziò Tassone e gli assessori presenti nel parlamentino lidense. 

SPESSO PRESENTE - Sabella, voluto proprio da Marino per "ristabilire la legalità" ad Ostia e dintorni dove per il commissario dei dem romani Matteo Orfini "c'è la mafia", nelle ultime settimane è stato spesso presente sul litorale. Dopo aver presenziato al taglio del nastro della Casa della Saluteall'apertura dei varchi sul lungomare e all'abbattimento dei chiosco a Castelporziano mettendoci la faccia anche nelle situazioni, oggi sarà sul Lungomare Amerigo Vespucci 144 per inaugurare la 'Spiaggia Libera - SoPoQoR' spiaggia libera attrezzata del Comune di Roma, data in concessione all'ATI composta da Uisp Roma e Libera. 
 

I DUBBI - Ieri, dopo i paletti messi dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli che aveva sottolineato come "il Sindaco non può nominare per Ostia un commissario al di fuori della Giunta", è arrivata l'accelerata. Una scelta, di fatto, inevitabile anche se qualche dubbio c'è.

"Sabella ha tutte le qualità, tutte le competenze, tutta l'esperienza necessaria - ha aggiunto Esposito - il problema è solo il tempo. La mia preoccupazione è che abbia molte altre cosa da fare. Qui ci voleva qualcuno che si potesse dedicare a tempo pieno. Ad Ostia serve la presenza fisica. Vorrà dire che dovremmo inventarci qualcosa. Dovremmo dotarlo di una squadra non politica, ma di tecnici usando le risorse che ci sono in Comune". L'escamotage sarebbe quello di etichettare Sabella non come "Commissario" ma come "delegato facente funzioni del presidente del X Municipio", ossia Marino.

Su una sua possibile nomina a commissario di Ostia, Sabella ha risposto: "A me è stato chiesto dal primo giorno ed ho sempre detto di no: ora vedremo. C'è un sindaco e 12 assessori tra cui scegliere. Vedremo, potremmo anche continuare così". Insomma una nomina che appare, quanto meno, forzata. 

I COMMENTI - La gestione della questione relativa al X Municipio, però, non convince Sel che è tornata a tuonare parlando di "commissariamento del Campidoglio da parte del Pd". "E' inaccettabile - scrive su Twitter il capogruppo Gianluca Peciola -, è una violazione delle regole democratiche e di trasparenza".

Perplesso anche Alfio Marchini ai microfoni di Radio Cusano Campus: "Bisognerà capire quale proposta politica mettere in campo. Ostia può essere un luogo dal grande valore simbolico per rispondere con discontinuità a un consociativismo che ha distrutto questa realtà. Questo sicuramente è un qualcosa che nel prossimo anno di campagna elettorale dovrà essere messo in evidenza con una proposta politica forte. Ostia è grande come una metropoli italiana, va vista complessivamente, bisogna darle il grado di una piccola citta' e capire che cosa desiderano gli abitanti".

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