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Mister Ok a OstiaToday: "Io angelo custode del Tevere"

Dopo 25 anni di voli da Ponte Cavour, Maurizo Palmulli si racconta: "Vorrei aiutare le istituzioni per migliorare il Tevere"

"Ho iniziato facendo il bagnino allo stabilimento Kursaal, adesso sogno di prendermi cura del Tevere". Inizia così la lunga chiacchierata con Maurizio Giuseppe Palmulli, in arte 'Mister Ok', innamorato di Ostia e abitante di Acilia. Un curriculum di tutto rispetto: 24 tuffi nel Tevere con il primo salto nel 1989, un tuffo dal Tower Bridge di Londra nel 2010 e uno dal Pont Neuf di Parigi nel 2011.

L’ultimo tuffo di Mister Ok, soprannome nato dal segno pollice-indice che si ripete ogni anno sotto gli occhi di chi assiste, è stato fatto a Capodanno a Ponte Cavour sotto gli occhi del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che gli ha consegnato anche una medaglia: "Vuole essere un ricordo del suo 25° ed ultimo tuffo. Da oggi diventerà il custode del Tevere".

Un ultimo tuffo fatto con il cuore. Già perché nel 2014 a tuffarsi sarà il compagno di avventure Marco Fois. Pulmulli tornerà al suo lavoro tradizionale, assistente bagnanti al primo cancello di Castelporziano. Noi di OstiaToday abbiamo deciso di incontrarlo per conoscere la sua storia e i suoi programmi futuri.

L’appuntamento nacque per merito di Rick De Sonay, il belga che per gioco inaugurò la tradizione, che influenzò Spartaco Bandini, il mentore di Maurizio: "Da ragazzo il mare era la nostra casa e davamo una mano a Spartaco in tutto. Dal lavoro, al fare le cozze insieme. Dopo quell'incontro la mia fortuna è stata fare il bagnino allo stabilimento Kursaal. Lì ho imparato l'ebrezza dei tuffi". Uno splendido autodidatta.

Dopo aver preso il brevetto da assistente balneare Palmulli, vista la malattia e poi la scomparsa di Spartaco Bandini, decise di prenderne l'eredità: "La prima volta che portai al Tevere mia moglie si mise paura, pensava la volessi gettere di sotto. Da lì in poi è storia. Negli ultimi due anni l'evento è diventato ufficiale anche con la presenza del Sindaco Alemanno. Le istituzione ci hanno dato credibilità e anche Renata Polverini mi ha insignito del titolo di 'Rangers del Tevere'. La speranza è quella di custodire il fiume. Magari con un gommone o una barca messa a disposizione dall'Amministrazione".

Già perché per Maurizio 'Mister Ok' Palmulli il Tevere è come una seconda casa: "Sono innamorato del fiume. E' un peccato vederlo in queste condizioni. Adesso sono un angelo custode del Tevere ma mi piacerebbe avere anche una veste più ufficiale. Con la mia esperienza potrei dare una mano". Una sorda di 'ronda' quella che propone Palmulli: "Mi piarecerebbe avere un gommone di Roma Capitale aiutando così i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e la Polizia. Anche in caso di piena sarebbe utile. Cerchiamo di dare una sistemata a questi fiumi".

L'obiettivo è quindi quello di portare avanti la tradizione. "Insieme a Marco Fois - conclude Palmulli - cerchiamo un altro giovane ragazzo da affiancare per portare avanti questa iniziativa. Sono arrivati attestati e inviti dal Giappone, dall'Australia e da altri paesi. Quest'anno c'erano 10mila persone e credo che questa festa di tutti possa crescere sempre più. Non pensavo potesse avere un impatto del genere questa iniziativa". Quello che si risolve in pochi secondi e con un lungo applauso è un gesto circondato da una vena di romanticismo ed idealismo. La stessa che si vede negli occhi di Maurizio Palmulli.

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