rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
San Lorenzo San Lorenzo / Via dei Sabelli, 108

San Lorenzo, l'Istituto di neuropsichiatria infantile aspetta il nuovo reparto

L'allarme degli operatori: "Non c'è più tempo". Il Policlinico: "Lavori in autunno"

“Non c’è più tempo”. Viene dagli operatori l’ultimo allarme relativo allo storico Istituto di neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I, in via dei Sabelli 108 a San Lorenzo. Dopo che nel 2012 era stato messo a dura prova da tagli alle risorse e assunzioni bloccate, tre anni fa la Regione Lazio aveva presentato e approvato un progetto per un nuovo reparto per la gestione delle emergenze psichiatriche dell'età evolutiva, dagli 11 ai 18 anni. 8 nuovi posti letto per un investimento complessivo di 600 mila euro. Il “sogno di poter lavorare in una struttura unica nel suo genere in Italia e in Europa” scrivono i dipendenti. Ma a distanza di tre anni “non è ancora stata gettata la prima pietra”. 

Il reparto sarà ‘nuovo’, ma non sarebbe un ‘di più’. Anzi. Come raccontano gli operatori, permetterebbe di sollevare i cosiddetti ‘Dea’, Dipartimento d’emergenza e accettazione, “dai sempre più numerosi accessi relativi a ragazzi adolescenti che spesso devono sostare in pronto soccorso creando seri problemi di gestione e organizzazione”. Di evitare “i ricoveri in sovrannumero” e le “dismissioni precoci che in alcuni pazienti portano alla ricomparsa degli stessi sintomi in tempi brevi”. Di poter ricominciare a programmare i ricoveri mentre “da quasi due anni” si passa ormai solo per il pronto soccorso. Il tutto senza considerare che il dipartimento rappresenta un punto di riferimento per tutto il Lazio e per tutte le regioni del sud.

La lista dei problemi è lunga. E si confronta con la lunga storia del dipartimento, nato insieme al padre della neuropsichiatria infantile Giovanni Bollea, e che ancora oggi porta impresse le tracce della spinta innovativa di un altro neuropsichiatra, Marco Lombardo Radice, la cui esperienza ha ispirato il film Il grande cocomero. “Non dobbiamo e non possiamo rendere il nostro intervento freddo, spersonalizzato, iatrogeno, incomprensibile e inefficace” scrivono. “La patologia delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi si basa in gran parte sulla mancanza di fiducia nell’adulto e il nostro intervento è rivolto proprio a ricostruire una relazione con un adulto prevedibile, coerente e sincero che deve essere disponibile, attento e presente”. 

Alcuni numeri danno la misura della situazione. “L’età degli accessi psichiatrici si abbassa sempre più; l’80 % dei pazienti adolescenti che accedono al Dea non hanno mai avuto un contatto con le strutture territoriali. Da un centinaio di consulenze l’anno di cinque anni fa, siamo passati a una media di 350; abbiamo un reparto di sei posti letto, più due aggiunti per le emergenze, ma sono tutte emergenze da un anno. La qualità del lavoro viene mantenuta a costi altissimi”.

Di fronte all'allarme degli operatori la Direzione Generale dell'Umberto I ha fatto sapere all’agenzia Dire che “i lavori di ristrutturazione prenderanno il via il prossimo autunno, dopo i controlli previsti dal Codice degli Appalti”. “Dopo tre anni di fermo” la gara, alla quale hanno partecipato 236 imprese, “ha concluso tutte le procedure previste dalla normativa. Attualmente sono in corso le verifiche antimafia per le quali sono previsti 35 giorni; successivamente si procederà alla stipula del contratto con l'impresa aggiudicataria e a seguire l'apertura del cantiere, della durata di 120 giorni, che termineranno entro il 2018". 

La struttura ospedaliera taccia come “strumentale e non corrispondente a verità” quanto riportato dagli operatori che però rispondono con una “cauta soddisfazione”. Il motivo risiede nella storia dell’appalto:  “Abbiamo visto slittare la data di inizio dei lavori di mese in mese da più di un anno”. La preoccupazione, continuano “è strumentale solo al miglioramento degli interventi preventivi, clinici e riabilitativi nel campo della salute mentale in età evolutiva”. Per questo, fanno sapere, “manterremo una mobilitazione non di contrasto, ma di riflessione teorica e clinica e di informazione sulla psichiatria in età evolutiva in cui sarebbe ben vista anche una partecipazione di chi in Regione e nel Policlinico Umberto I, è sensibile a questi argomenti”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

San Lorenzo, l'Istituto di neuropsichiatria infantile aspetta il nuovo reparto

RomaToday è in caricamento