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San Lorenzo, il futuro dell’ex Dogana resta sospeso

I gestori dello spazio in una nota: il Tribunale ha congelato lo sfratto fino a giugno

Il futuro dell’ex Dogana di San Lorenzo resta sospeso. Almeno fino a giugno. Come ha spiegato in una nota Spazio Temporaneo srl, la società che insieme a Mondo Mostre Skyrà ha organizzato gli eventi negli immobili di via dello Scalo di San Lorenzo, il Tribunale civile di Roma ha disposto la sospensione dell’esecutività del provvedimento di rilascio che sarebbe dovuto scattare il 4 gennaio del 2019, poi prorogato di un mese, per lasciare campo libero ai cantieri dello Student Hotel, il brand olandese di residenze per giovani e studenti ormai diffuso in tutta Europa.

“Spazio Temporaneo srl, in ragione del proprio effettivo ruolo di utilizzatore e gestore degli spazi Ex Dogana, ha richiesto al tribunale di veder riconosciuta la propria qualifica di co-conduttore nel contesto di un contratto di locazione con la società Residenziale Immobiliare 2004 spa, proprietaria del bene, sottoscritto il 4 gennaio 2017” ha spiegato a Romatoday l’avvocato di Spazio Temporaneo srl, Maurizio Bellucci. Una richiesta necessaria in quanto il contratto citato era tra la Residenziale Immobiliare 2004 spa, società proprietaria controllata al 75 per cento da Cassa depositi e prestiti Immobiliare, e Mondo Mostre Skyrà, che ha già rilasciato i locali. Spazio Temporaneo srl aveva un contratto di sub locazione con quest’ultimi. 

Continua la nota: “Abbiamo altresì contestato la liceità della apposizione di un termine contrattuale più breve della durata legale”. I contratti inferiori ai sei anni più sei, questa la tesi, non dovrebbero essere considerati validi. Così la società organizzatrice di eventi ha chiesto di annullare il provvedimento di finita locazione. La decisione verrà presa il 10 giugno prossimo. Nel frattempo, il provvedimento di finita locazione resta sospeso. 

“Questa non è una vittoria ma almeno abbiamo avuto la conferma che il nostro ricorso era fondato” il commento di Sergio Maria Ortolani, tra i gestori dello spazio. “La situazione resta però difficile perché la decisione vera e propria verrà presa dopo il 10 giugno. Abbiamo fiducia nel lavoro dei giudici. Fino ad allora non sapremo cosa ci aspetta nel futuro”.

E se il futuro potrà essere più stabile, fin dall’inizio per i gestori dell’ex Dogana il presente è stato ‘temporaneo’. Come ricostruito da Romatoday in un articolo del gennaio 2018, il contratto citato nella nota, quello che parte dal 4 gennaio 2017, è solo l’ultimo di tre anni e mezzo di contratti e autorizzazioni temporanee. La sospensiva allo ‘sfratto’ fino a giugno è solo l’ultimo capitolo. 

Resta da capire, però, se le attività potranno proseguire o se gli organizzatori dovranno ripiegare su mercatini e rassegne culturali ed artistiche, che fino ad oggi avevano solo accompagnato la movimentata vita notturna che ruotava attorno allo spazio. Un’ipotesi che era già stata delineata in un progetto presentato al II municipio insieme ad un comitato di quartiere di San Lorenzo. Il contenuto era stato riassunto in un sondaggio pubblicato su Facebook poco prima di avviare il count down per l’addio definitivo al popolo dell’ex Dogana. “Vogliamo renderlo uno spazio culturale ed aperto alla cittadinanza. All'interno aree ricreative, piscina e campi sportivi, spazi espositivi ed aree per eventi culturali”. Niente concerti o serate tecno.

Secondo quanto apprende Romatoday, Spazio Temporaneo srl, che ora ha solo le autorizzazioni per la somministrazione, ha avanzato richiesta per ottenere il via libera a organizzare eventi con bigliettazione, quindi concerti e serate da discoteca. La domanda di autorizzazione è già sul tavolo degli uffici capitolini del dipartimento alle Attività culturali.  

Su quello del dipartimento Urbanistica, invece, i permessi per sbloccare la realizzazione dello Student Hotel erano quasi pronti. La conferenza dei servizi sul progetto, avanzato secondo il 'piano casa' della Regione Lazio, si è chiusa con il parere positivo di quasi tutti gli enti coinvolti. Al quartiere di San Lorenzo, prima ‘cavia’ romana dell’uso temporaneo di spazi in disuso, non resta altro che fare i conti con quello che suona come un paradosso. Il progetto temporaneo, che ha trasformato 23 mila metri quadri di archeologia industriale in una delle discoteche più frequentate della città, mette in attesa il progetto definitivo che prevede di demolire e ricostruire tutte le strutture lasciando in piedi solo la palazzina che affaccia su via dello Scalo di San Lorenzo e che dovrebbe essere messa a disposizione del Comune di Roma.

Il piano di Cassa depositi e prestiti Immobiliare, che controlla il 75 per cento della società proprietaria, la Residenziale Immobiliare 2004 spa, era questo: mettere temporaneamente a valore una proprietà ‘rivitalizzando’ uno spazio abbandonato con eventi di varia natura e poi passare alla valorizzazione immobiliare vera e propria. Proprio in questi mesi sarebbe dovuta scattare la fase due. Come spiegato nel corso della conferenza stampa del lancio del progetto, una volta perfezionata la fase burocratica a carico di Residenziale Immobiliare 2004 spa, sarebbe subentrato l’investitore olandese. Rimasto in attesa della ‘certezza’ di poter portare a termine l’operazione. Certezza che oggi sembra essere rimandata a data da destinarsi. 

Ai residenti del quartiere non resta che fare i conti con questi progetti. Sia quelli temporanei, sia quelli definitivi. Lettere, esposti, denunce. Gli ultimi tre anni e mezzo dei cittadini di quel pezzo di quartiere a ridosso della mura Aureliane sono stati scanditi dalle proteste. Spazio Temporaneo srl, così come già sottolineato altre volte, rimanda al mittente questa versione. Ma alcuni residenti appresa l'ultima notizia hanno denunciato a Romatoday: “Sono quattro anni che non riusciamo più a dormire” la denuncia di Francesco Di Mango, che con la sua famiglia abita in via dello Scalo di San Lorenzo, proprio di fronte all’ex Dogana. “Abbiamo montato doppie finestre con doppi vetri ma nonostante questo il rumore non ci dà tregua. Musica fino al mattino, nonostante più volte ci siamo fatti promettere dalle istituzioni che non sarebbero andati oltre le tre. In estate, quando uno vorrebbe aprire le finestre, diventa un vero e proprio incubo. Pensavamo che fosse finita e invece dovremo aspettare”. 

Contattata da Romatoday, la presidente del II municipio Francesca Del Bello commenta: “Il disagio maggiore vissuto dai residenti ha riguardato l’utilizzo della discoteca. Serate fino alle cinque del mattino non si dovranno più ripetere” assicura. “D’altro canto, però, qualora le istituzioni locali e comunali mantenessero un interesse sull’area in collaborazione con la proprietà, l’ex Dogana potrebbe essere valorizzata senza arrivare alla demolizione e ricostruzione. Se diventasse un luogo aperto, con spazi culturali e concerti, dibattiti e mostre, potrebbe diventare una risorsa importante per il territorio”. 

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