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Monteverde Trastevere / Via Ettore Rolli

Sgarbi stronca la fontana di Porta Portese: "Ridicola e velleitaria, uno schifo"

Impietoso il giudizio del critico d'arte sul monumento più odiato dai romani del quartiere. Maltese: "Toglieremo le tazze". Giudici: "Da anni propongo abbattimento, se vinco la butto giù"

"Inqualificabile, ridicola, velleitaria. Dio non li perdoni, perché non sanno quello che fanno". Non usa mezzi termini e si accoda alla vox populi: la fontana di largo Ettore Rolli "è una schifezza". Anche Vittorio Sgarbi, interpellato sul caso da RomaToday, demolisce senza appello il monumento realizzato nel 2000 all'imbocco del mercato di Porta Portese. 

Commissionato all'artista Massimo Fagioli nell'ambito di un piano di riqualificazione di largo Rolli avviato a fine anni '90 e inaugurato nel 2000 dall'allora sindaco Rutelli, oggi è un triste omaggio a sciatteria e incuria. Quattro semisfere di vetro comunicanti, installate a un'altezza di circa cinque metri, dove l'acqua sarebbe dovuta scorrere scendendo lungo uno scivolo dell'arco portante, in bronzo, e terminando la corsa in un bacinoa livello del suolo. Il tutto illuminato dal basso con quattro faretti. Ma i condizionali sono d'obbligo, perché nessuno la ricorda funzionante. 

"Forse per tre settimane - scherza il signor Carmine, anziano del quartiere - poi le lampadine si sono fulminate, e tutto si è inceppato, l'acqua è rimasta in quelle palle lassù", ricettacolo di zanzare morte e luogo prediletto di piccioni e gabbiani assetati. "Ora le sfere sono state bucate - spiega Luisa, anche lei residente della zona - così almeno non vediamo quella melma verdognola. Doveva sentire che puzza c'era". Sporche ma vuote, almeno quello.Per il resto, rotta e malconcia, la fontana si è guadagnata una pessima fama. “E' uno schifo, la smontiamo e se vuole gliela regaliamo” sbotta Maria osservando da una panchina della piazza quelle tazze trasparenti e piene di sporcizia. “Lo sa qui come le chiamiamo? 'I pisciatoi'”. Il contesto poi non aiuta. fontana 2-4

L'opera spicca solitaria al centro di una spianata di cemento dove l'unica nota di colore sono i bambini che giocano a pallone dopo scuola. Ai lati troviamo uno spazio giochi per i più piccoli, una fila di blocchi grigi più simili a casse da morto che a panchine, un'altra di sedute in legno, rotte, e costantemente occupate da clochard e bottiglie di vino. Qualche alberello sul perimetro, insufficienti a ravvivare il clima, e tutto intorno l'assedio di auto in sosta. Una landa desolata. E il restyling costò un milione e duecento mila euro. 

Negli anni nessuno ci ha più messo le mani e l'assenza di manutenzione e pulizia ha peggiorato il quadro. Se ne è discusso anche in XII municipio. Due anni fa il consigliere di opposizione (FdI) Marco Giudici lanciò l'idea: “Smantelliamola e operiamo una riqualificazione generale della piazza”. Seguì un ordine del giorno il 1 agosto 2014, passato a larga maggioranza con 20 favorevoli, con il quale il Consiglio chiedeva l'impegno della presidente “in alternativa alla dismissione totale o parziale (limitata alle coppe)”, di ripristinare “l’impianto idraulico della fontana, così da riattivarla ed eliminare parte del degrado generato e riqualificare il piazzale, unitamente ad altri interventi programmati di concerto con la cittadinanza”. Niente è stato fatto. 

La presidente Pd Cristina Maltese, candidata alle amministrative per il secondo mandato, annuncia la partenza di un cantiere proprio nei prossimi giorni, lavori finanziati con un bando dell'ex governo Marino per i municipi che interesserà proprio l'area di largo Rolli. “Risistemeremo la pavimentazione e l'area giochi per bambini che sembra un pollaio – spiega a RomaToday - ripianteremo alberi, rifaremo le panchine”. E soprattutto “toglieremo le sfere dalla fontana, in attesa di capire dal dipartimento Ambiente, competente nel merito, come intervenire sul monumento”. Scopriamo dunque che un progetto per il “mostro” in bronzo esiste, ma già divide. 

“Due anni fa la presidente Maltese rifiutò la mia richiesta di abbattimento - commenta Giudici, candidato alla presidenza del parlamentino - e promise a me e a tutto il consiglio di riattivare l’impianto entro breve. Oggi però cambia idea e sceglie la via peggiore. Verranno smontate le coppe e messe in magazzino, cosicché sulla testa della gente rimarrà un relitto privo di valore artistico, un marchio del degrado in bella vista”. E ancora torna sul punto:“Se sarò eletto presidente farò quello per cui mi sono sempre battuto: butterò giù la fontana delle coppe. L’impianto è un monumento allo sperpero e all’abbandono dell’amministrazione”. Anche Vittorio Sgarbi ne conviene: “Sì certo, o viene smantellata o viene modificata”. In meglio. 
 

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