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Bagarre in commissione Bilancio: "M5s censura i consiglieri". E arriva il 112

Lite in municipio XII durante la seduta di commissione

Scintille questa mattina durante la seduta della commissione Bilancio in via Fabiola. "Ha chiuso la seduta senza farmi parlare. Si comportano come tiranni. La querelo se non riconvoca un'altra commissione". Ad attaccare il Movimento Cinque Stelle il consigliere municipale di Fratelli d'Italia Marco Giudici, che al termine della commissione di oggi ha chiamato i Carabinieri. Cosa è accaduto? Ecco la sua versione dei fatti.

"Ho fatto notare l'atteggiamento inconcludente della commissione e devono essersi offesi. La presidente ha chiuso la seduta impedendomi di intervenire per affrontare la questione dei disagi allo sportello anagrafico". Secondo il racconto fornito da Giudici, la presidente D'Angeli avrebbe chiuso bruscamente la seduta. Da qui la furia del consigliere di centrodestra che ha avvisato i Carabinieri. "E' abuso d'ufficio. Questa è un'istituzione, non un circolo di bridge". I militari intervenuti hanno placato gli animi e invitato i presenti a sporgere eventuale querela. Cosa che Giudici promette di fare, se i Cinque Stelle non convocheranno un'altra commissione con il medesimo ordine del giorno: "Devono permettermi di portare in municipio le istanze dei cittadini". 

Abbiamo tentato di ascoltare anche Antonella D'Angeli, che ha però preferito non fornire alcun racconto dell'accaduto. 

Tra i due consiglieri comunque non scorre buon sangue. Già mesi fa si era verificato un episodio non proprio piacevole, raccontato da Giudici sul suo profilo Facebook. Era il 9 giugno: "Ritengo che la consigliera D’Angeli sia una brava persona ma che sia inadeguata a fare la consigliera e oggi gliel’ho detto alla fine di una commissione mentre discutevamo in corridoio. A quel punto lei ha preso il telefono e ha cominciato a registrare quello che avevo da dirle. Un minuto dopo, incrociandomi in corridoio, mi ha dato un bel calcio colpendo la tibia e il piatto del piede, non plateale ma mi ha fato comunque urlare. Poi, dopo il fallaccio, è tornata indietro e ha detto che mi avrebbe preso a schiaffi. A me dispiace ma ho detto solo quello che pensavo". In quel caso però "non ho denunciato, perché era un fatto personale, nel caso odierno mi è stato impedito di parlare e dare voce a istanze del territorio". 


 

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