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Montesacro Talenti / Via Emilio Praga

Villa Tiberia, da due mesi senza stipendio: protestano i dipendenti

Incertezza sul futuro della clinica di Talenti: lavoratori chiedono i pagamenti arretrati e risposte certe alle istituzioni

Due mesi senza stipendio con gli spettri delle cassa integrazione e del licenziamento a turbare i loro sonni: è la condizione dei 250 dipendenti della clinica Villa Tiberia, a Talenti, che lunedì sera hanno manifestato per chiedere i pagamenti dovuti e maggior certezza sul loro futuro lavorativo.


Come hanno spiegato il segretario dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, e la rsa Ugl Sanità di Villa Tiberia, Beata Kopczak, questa volta il mancato compenso delle ultime due mensilità sembrerebbe essere dovuto al fatto che la somma necessaria è stata pignorata da Equitalia e di conseguenza la Asl RM A sarebbe impossibilitata a procedere al pagamento.


“In più occasioni – hanno detto i sindacalisti - abbiamo protestato contro una situazione diventata ormai intollerabile, rivolgendoci alle istituzioni, ma ormai siamo arrivati al punto che anche il servizio di assistenza è messo seriamente in discussione sia dalla carenza di materiali, sia da macchinari non riparati, coma la Tac che è ferma da diverso tempo”.

Sulla vicenda è intervenuto il vicepresidente della commissione Sanità della Regione Lazio, Antonello Aurigemma, chiedendo un’ audizione urgente per fronteggiare il problema: “La non regolarità dello stipendio – ha detto l’esponente del PdL - non solo crea un enorme disagio ai dipendenti e alle loro famiglie ma in un municipio, che è da considerarsi come la decima città più popolosa d'Italia, comporta serie problematiche anche ai tanti pazienti che usufruiscono quotidianamente di un così importante servizio che supplisce alla carenza di ospedali in questo quadrante della città”.


Intanto in attesa di una risposta da parte delle istituzioni, che sperano arrivi in tempi rapidi, prosegue la mobilitazione del personale ed i pazienti, molti dei quali affetti da patologie cardiovascolari e nefrologiche che dunque necessitano di un'assistenza continua, cominciano a domandarsi se - nel caso peggiore - i pochi presidi medici a disposizione sul territorio saranno in grado di garantire loro le cure necessarie.

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