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Martedì, 16 Aprile 2024
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Dal Tufello a Montesacro, cambia il trasporto pubblico: “Periferia isolata dal cuore della città”

Linee accorpate e bus soppressi, dal settembre 2013 oltre 1500 le firme raccolte dal Partito Comunista per chiedere ripristini e maggiori frequenze: "Scelte che vanno contro esigenze dei cittadini"

Al via da oggi anche nel Municipio III la ‘razionalizzazione’ del trasporto pubblico di superficie che vedrà linee accorpate e bus soppressi.

Un modo per ottimizzare il servizio evitando gli sprechi sulle direttrici poco utilizzate e incrementando allo stesso tempo quelle più frequentate: questo l’intento di Agenzia per la Mobilità che però – in un’affollata e infuocata assemblea pubblica in quel di Piazza Sempione – ha incontrato le perplessità degli utenti, preoccupati per le modifiche e per il futuro di un trasporto pubblico che già non brillava per eccellenza.

I maggiori dubbi sono arrivati dai quartieri più periferici che già dal settembre 2013, attraverso una raccolta firme promossa dal Partito Comunista della sezione di Montesacro, avevano evidenziato criticità e avanzato alcune proposte.

Il ripristino della linea 36 soppressa all’indomani dell’inaugurazione della stazione Conca d’Oro della metro B; potenziamento della 84 e ripristino del capolinea a Piazza Venezia, incremento delle frequenze – soprattutto nelle fasce orarie di maggior affluenza – per le linee 335 e 336.

Ma di ciò, nonostante le oltre 1500 firme raccolte, non se n’è fatto nulla con il bus 84 soppresso in seguito alla modifica delle linee 82 e 338 e all’estensione dell’orario della linea 336; e la linea 335 eliminata con il collegamento alla Stazione del Nuovo Salario assicurato dalla modifica della 344.

“Il Presidente Marchionne aveva promesso che entro settembre ci sarebbero stati dei miglioramenti nel territorio, ma ad oggi di miglioramenti non ne vediamo, anzi vediamo una situazione che va e andrà sempre di più contro le esigenze dei cittadini” – hanno commentato dalla sezione Ernesto Che Guevara sottolineando come le modifiche abbiano lasciato i quartieri più periferici “isolati dal cuore della città”.

Un piano dei trasporti che – secondo il Partito Comunista - andrebbe sempre più a discapito delle fasce deboli, diversamente abili e anziani, “che – spiegano - per recarsi da un punto a un altro dello stesso Municipio e verso il centro di Roma sono destinati a fare almeno 3 scambi di linee autobus. Per prendere poi le linee express 90 o  60, almeno che non si abiti in prossimità delle fermate – proseguono - si è costretti a percorrere anche più di 800 metri a piedi”.
 
“Invece di cercare di dare un servizio migliore – concludono dalla sezione Che Guevara di Montesacro -  a forza di tagli si va sempre più a discapito ai cittadini”.

Anche nel Montesacro parte dunque fra critiche e polemiche il riassetto del trasporto pubblico di superficie per il quale non si escludono però modifiche in corso d’opera: il primo necessario assestamento arriverà sicuramente verso primavera con l’apertura della Stazione Jonio, annunciata tra febbraio e marzo 2015.

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