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Tufello Tufello / Via Villa di Faonte

Giardino di Faonte, parchi chiusi e degrado diffuso: “Pronti a manifestare”

Vegetazione incolta, strade sporche e incuria. Il CdQ chiede una zona più vivibile: "Aprite gli spazi pubblici e il polo museale"

“Non vogliamo un quartiere fantasma” – così solo qualche mese fa i residenti di Giardino di Faonte - zona residenziale tra Vigne Nuove,  Talenti e Montesacro che prende il nome dal liberto che abitava la villa in cui Nerone, dichiarato nemico pubblico dal Senato, si tolse la vita.


Una richiesta di aiuto e attenzione alle istituzioni che ad oggi rimane però ancora una speranza visto che quelle palazzine nuove di zecca sorgono in mezzo ad attività commerciali fantasma e inferriate che tengono serrati i parchi pubblici, ormai più somiglianti a delle vere e proprie foreste. Chiuso anche il futuro polo museale del Municipio III con il parco archeologico, vero vanto di quell’area, atteso da tutti con trepidazione.


“Strade perennemente sporche, cassonetti strapieni, erbaccia che cresce sui marciapiedi e nella parte bassa di via Villa di Faonte la vegetazione è talmente alta che non si vede più via della Bufalotta” – rincara la dose Marco Befani, presidente del Comitato di Quartiere che ormai in via ufficiale da giugno pressa le amministrazioni affinchè i residenti possano godere del verde promesso in fase di acquisto delle proprie case.


Ma il Municipio – assicurano da Piazza Sempione – non è rimasto a guardare convocando per settembre le riunioni tecniche con i Dipartimenti e gli uffici competenti: sebbene infatti il collaudo dei parchi si avvenuto nella scorsa primavera, l’iter per l’acquisizione in carico da parte di Roma Capitale deve essere ancora completato.


Il Comitato di Quartiere, dal canto suo, chiede però di accorciare i tempi e lancia l’idea di una mobilitazione che possa accendere i riflettori sulle numerose questioni di Giardino di Faonte: “A breve – annuncia Befani – faremo una manifestazione contro il degrado, la sporcizia e l’abbandono che regnano nella zona e per ottenere finalmente l’apertura dei parchi”.

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