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Appello IIS via sarandi agli organi competenti per evitare la "cessione degli spazi" ad altra scuola

Area Metropolitana di Roma vuole togliere alcuni spazi all'IIS. Se l'appello non sarà ascoltato la scuola entrerà in mobilitazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

COMUNICATO DELL'IIS DI VIA SARANDI

Come componenti dell'IIS di Via Sarandì (Dirigente Scolastica, docenti, non docenti, genitori, studenti) desideriamo esprimere la nostra seria preoccupazione e il profondo disappunto per la pessima notizia che si sta profilando all'orizzonte, con una certa insistenza, per il nostro istituto: l'intenzione, da parte dell'Area Metropolitana di Roma Capitale, di "risolvere" l'annosa carenza di locali dell'istituto Giordano Bruno sistemandone le classi eccedenti presso la nostra sede di Via Sarandì 11, in particolare nell'ala su Via delle Isole Curzolane, cioè di sottrarci i nostri naturali spazi di sviluppo e buona parte dei laboratori già in uso.

Due parole sulla nostra scuola. E' composta di due indirizzi diversi, ospitati nelle due sedi: in quella di Via Sarandì c'è solo il Liceo Artistico (ha preso il posto del Professionale per i Servizi Commerciali opzione Grafica, ed è cresciuto in modo costante passando in quattro anni da 3 a 6 prime classi), mentre in Via della Cecchina ci sono alcune classi del Liceo Artistico e tutto il corso dell'Istituto Professionale per la Manutenzione. In quest'ultima sede, per volontà dell'Area Metropolitana e a dispetto del parere negativo del nostro Consiglio d'Istituto, già dal 2014/15 sono ospitate dapprima 5, e da quest'anno 8 classi del Giordano Bruno, il cui aumento incontrollato di alunni - a dispetto delle indicazioni generali del MIUR - è avvenuto sottraendo spazi essenziali al crescente Liceo Artistico. Gli alunni della sede di Via della Cecchina, infatti, a causa di ciò, hanno dovuto rinunciare a laboratori indispensabili per l'indirizzo e la scuola è stata divisa con muri interni, in deroga ad un qualsiasi piano di sicurezza.

Vorremmo ricordare, per inciso, che il nostro è l'unico Liceo Artistico nel territorio di Roma Nord, con ben quattro indirizzi (Grafica, Design, Audiovisivo-Multimediale e Arti Figurative) che raccoglie alunni da un vasto bacino di utenza e che questa popolazione include inoltre ben 47 alunni con disabilità, cui dedica un ambizioso progetto di vita.

E cosa si prevede, dunque, per il prossimo futuro della nostra scuola? Che ci vengano ridate indietro le aule e i laboratori tolti d'autorità? Che gli organi competenti facciano le adeguate considerazioni sullo sviluppo, a regime, del nostro Liceo Artistico? Ma no! Si prevede invece che, in barba a qualunque logica di programmazione e in totale disprezzo di un criterio di efficacia, l'IIS di Via Sarandì debba cedere una parte consistente dei propri locali, sui quali ha programmato la propria nascita e crescita, spazi già ora occupati o comunque necessari alla collocazione di classi e laboratori sin dal prossimo anno scolastico. Ultima cosa, ma non per questo meno importante: nell'ala di edificio su Via Isole Curzolane, oggetto di interesse per la sistemazione del G. Bruno, nella zona a piano terra è in atto un importante progetto legato ad un'attività di orto sinergico per i diversamente abili, che oltre ad essere l'inizio di un progetto di vita futura, accoglie anche altri utenti, creando quell'apertura al territorio tanto auspicata dal MIUR.

Sicuramente, se l'Area Metropolitana di Roma Capitale, d'autorità, priverà di nuovo l'IIS di Via Sarandì degli spazi necessari, la scuola si mobiliterà per combattere queste scelte assurde, inefficaci, dispendiose, miopi. Noi pensiamo che sarebbe molto meglio fermare tutto prima e ci auguriamo che si eviti il fatto che, unico sul nostro territorio, l'Istituto sia di nuovo coinvolto in un ulteriore processo di "cessione locali" che priverebbe gli alunni di laboratori ed aule indispensabili, lo costringerebbe a rimandare indietro gli alunni nonostante ci siano locali assegnati e bloccherebbe il naturale processo di crescita dell'istituto per le classi che, a scorrimento, proseguiranno nel percorso.

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