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Giardino di Faonte, parchi ancora chiusi: “Non vogliamo quartiere fantasma”

Domani le commissioni Urbanistica e Lavori Pubblici di Roma Capitale sulla questione: "Ci diano tempi certi sull'apertura"

Erbaccia che esce dalle recinzioni di ferro, rifiuti gettati al di la delle reti in quei campi di erba incolta che oltre a nascondere bottiglie e cartacce sono ambienti ideali pure per qualche serpe notata dai residenti di Giardino di Faonte, tra spavento e rabbia, anche sui marciapiedi.


Parchi, quelli di via di Villa di Faonte e via Passo del Turchino, collaudati la scorsa primavera ma ancora in attesa dell’acquisizione in carico da parte di Roma Capitale e dunque chiusi.


Così gli abitanti e il neonato Comitato di Quartiere chiedono di accelerare i tempi e di far si che quelle  aree verdi siano aperte al più presto e rese fruibili all’intera zona che già soffre tra appartamenti invenduti e attività commerciali che chiudono. 


Domani in via del Turismo è stata convocata una riunione congiunta con le Commissioni capitoline Urbanistica e Lavori Pubblici nella quale si effettuerà l’analisi relativa alle problematiche dei  giardini di Villa Faonte.


Una  notizia salutata con favore dal Comitato di Quartiere speranzoso che la situazione delle aree verdi possa così risolversi presto: “Si inizi a capire il problema e si trovi una soluzione affinchè i parchi vengano riaperti e in tempi certi” – ha detto Marco Befani, promotore del CdQ, auspicando erba curata e giardini accessibili già per settembre.
Questo tuttavia è solo il primo passo in attesa di capire quale sarà il futuro del parco archeologico e dei Casali di Faonte, previsti come polo museale del Montesacro: questioni che probabilmente verranno affrontate in commissioni diverse “ma – assicura Befani – in programma”.


L’apertura dei parchi renderebbe Giardino di Faonte infatti più vivibile, decoroso e vivo: “Qui ci sono storia e tante famiglie che hanno acquistato case per vivere in un luogo di prestigio. Non vogliamo essere – conclude Befani – uno dei tanti quartieri fantasma di Roma”.

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