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Sportello antiviolenza: i chiarimenti dell'Associazione E.L.P.S.

Il legale e presidente dell'Associazione Espero Legal & Psychological Service, chiarisce alcuni punti in merito allo sportello di via Fracchia

In merito agli articoli “Sportello Antiviolenza, Donne in Genere: servizio inadeguato e pericoloso”, “Sportello antiviolenza sulle donne, tutto rimandato al 14 febbraio” e “Sportello antiviolenza, nessuna soppressione ma l’atto potrebbe essere nullo”, apparsi rispettivamente il 6, l’8 ed il 15 febbraio 2013 su questo giornale, pubblichiamo dei chiarimenti del legale e  presidente dell’Associazione Espero Legal & Psychological Service, l’Avv. Ileana Iandolo.

“Lo Studio E.L.P.S. non è un centro antiviolenza ma un semplice sportello di ascolto per le donne vittime di violenza. Inoltre, i professionisti dello Studi E.L.P.S. sono tutti iscritti ai rispettivi Albi professionali di competenza e pertato la loro “professionalità” non può essere messa in alcun dubbio. Di conseguenza i loro requisiti, la loro esperienza e le loro competenze non possono essere oggetto di alcuna valutazione e/o illazione da parte dell’Associazione Donne in Genere.

Non trattandosi di centro antiviolenza, nessuna prescrizione né tantomeno alcuna Legge Regionale doveva essere rispettata, poiché quest’ultima (Legge Regionale 15 novembre 1993 n. 64) regolamenta “l’istituzione di centri antiviolenza o case rifugio per donne maltrattate nella Regione Lazio.

Ed ancora in relazione al mutamento dell’intestazione del servizio da sportello antiviolenza a sportello d’ascolto, Vi invito a prendere atto che l’Associazione E.L.P.S.ha sempre oferto uno sportello di ascolto per le donne vittima di violenza, non costituendo giammai un centro antiviolenza, e che, per tanto, il paventato mutamento della denominazione avrebbe soltanto chiarito la reale natura del servizio offerto. Per giunta trattandosi di uno “sportello totalmente gratuito” non è stato, ovviamente, necessario aprire alcun bando pubblico, occorrendo semplicemente una memoria di Giunta (la n. 40 del 31 ottobre 2012 ) per approvare l’apertura dello sportello.

Infine vi invito a prendere atto che lo Studio E.L.P.S. offre tra i suoi servizi la mediazione familiare, ma questo non significa che questa venga adoperata nei casi di violenza in famiglia. Dett ciò non è dato comprendere per quale ragione all’Associzione E.L.P.S. debba essere attribuita detta pratica quando quest’ultima è soltanto una delle molteplici attività nelle quali opera lo studio. Qualunque utilizzo di questi termine a proposito della nstra attività nel campo della violenza sulle donne risulterà, quindi, di natura strumentale”

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