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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Referendum abrogazione legge Merlin: “Battaglia di dignità”

Appello del consigliere comunale Sveva Belviso e degli esponenti del Municipio III, Bonelli e De Napoli: "Via le prostitute dalle strade ed emersione dell'imponibile"

Ultimi giorni disponibili per raccogliere le firme necessarie alla presentazione del Referendum di abrogazione parziale della legge Merlin, dopo il favore espresso dal presidente del Consiglio del Municipio III, Riccardo Corbucci, arriva anche quello degli esponenti del PdL, Jessica De Napoli e Cristiano Bonelli che hanno firmato un appello insieme al consigliere comunale Sveva Belviso.


“La legge Merlin, nata con le migliori intenzioni, ha purtroppo aggravato un problema anziché risolverlo. La prostituzione viene praticata in strada spesso da ragazze minorenni extracomunitarie schiavizzate dagli sfruttatori, creando gravissimi problemi di ordine pubblico e condizionando la vita di interi quartieri. La prostituzione poi viene praticata in casa clandestinamente, anche in questo caso senza tutele, senza controlli senza tassazioni. Completamente in nero. Un mondo di invisibili, che l’ipocrisia generale rende ancor più invisibili” – hanno scritto Belviso, Bonelli e De Napoli.


Il referendum è però solo il primo passo, in previsione c’è infatti una proposta di legge di iniziativa popolare da scrivere lungo tre punti cardine: l’ inasprimento delle pene per chi sfrutta la prostituzione; la possibilità non più di tollerare, ma di regolarizzare il libero esercizio della prostituzione in casa con la possibilità di regolari controlli sanitari; emersione fiscale e previdenziale delle attività.


“In Paese che ha creato gli esodati, un Paese nel quale i pensionati al minimo faticano a vivere, un Paese che va giustamente a caccia di evasori – spiegano i tre pidiellini - ebbene ha anche diritto a chiedere al colossale mercato della prostituzione, con un giro d’affari stimato in 20 miliardi l’anno, un contributo in termini di tasse e previdenza. C’è un enorme imponibile fiscale che non vediamo e che non vogliamo vedere per scelta ideologica o religiosa”


“E’ ora di porre rimedio” – tuonano Belviso, Bonelli e De Napoli chiedendo per le prostitute diritti e doveri come per tutti gli altri cittadini – “è una battaglia di equità, di civiltà, realismo, modernità e di laicità. Ma – proseguono - è soprattutto una battaglia di dignità, certamente maggiore dignità di un presente che vede decine di migliaia di donne sfruttate al buio lungo le strade”.

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