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Furti di rame e caos con i costruttori: buio pesto a Porta di Roma "dove si vive tra pericolo e insicurezza"

Lampioni spenti da un anno nel quartiere del Municipio III: furti di rame e un contenzioso tra costruttori e Comune alla base dell'oscurità. Bonelli-De Napoli: "Chi ha autorizzato apertura strade senza luce?"

Lampioni spenti e conseguente scarsa visibilità; automobilisti, motociclisti e pedoni costretti a muoversi nell'oscurità: a Porta di Roma è ancora buio pesto. 

Non accenna infatti a risolversi la questione illuminazione per il quartiere del Municipio III che - tra furti di rame e un contenzioso tra costruttori "morosi" e Comune di Roma - ha dell'illuminazione pubblica solo forse un vago ricordo. 

Nulla infatti sembra essere cambiato da quando Piazza Sempione, era il settembre scorso, annunciava la risoluzione del contenzioso con il Consorzio Porta di Roma impegnato a sanare il debito pregresso e ACEA a dirsi pronta a riaccendere la luce. 

"La situazione  che i residenti stanno subendo è inaccettabile: il buio ormai da un anno, costringe migliaia di famiglie a vivere nel pericolo e nella insicurezza" - denunciano i consiglieri di centrodestra Cristiano Bonelli e Jessica De Napoli definendo gli amministratori della Giunta Marchionne "inermi, assenti e incapaci di gestire e di rappresentare i propri cittadini". 

"Chi governa un Municipio - incalzano da destra - ha il dovere di garantire i servizi essenziali e nel caso del buio a Porta di Roma tutti hanno avuto la conferma di quanta superficialità e quante poche energie sono state messe in campo su quella che è diventata una vera e propria emergenza". 

Sulla questione ecco dunque un esposto-petizione per ribadire che se una strada è aperta al pubblico transito, la stessa deve avere tutti i requisiti che hanno indotto la Polizia Locale ad emanare una Determinazione Dirigenziale di 'disciplina del traffico temporanea' e "tra i requisiti - fanno notare Bonelli e De Napoli - non può mancare quello dell'illuminazione". 

E sul contenzioso in corso? Nessun alibi per la Giunta Marchionne "solo una scusa - sostengono i due ex NCD - per delegare il problema a terzi". "Nessuna escussione della fideiussione da parte del Comune, come promesso dalla Giunta Municipale, con l'aggravante che da gennaio 2014 è stata depositata, senza alcun esito, la richiesta di 'presa in carico' al Dipartimento di Roma Capitale". 

Così i residenti e un intero quartiere rimangono al buio senza però perdere pazienza e senso civico: in questi giorni infatti alcuni abitanti di Porta di Roma si sono organizzati per mantenere gli spazi comuni effettuando vere e proprie bonifiche durante le quali sono stati rinvenuti grovigli di cavi forse proprio sottratti alla rete elettrica pubblica rendendola deficitaria. 

"Eppure - concludono Bonelli e De Napoli - li tutti, al buio da un anno, pagano le tasse. Non servono commenti per descrivere l'inefficienza e la pochezza dimostrata anche questa volta da parte del governo locale". 
 

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