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Montesacro Montesacro / Via Pelagosa

Plance elettorali, gli scheletri di metallo bucano il IV Municipio

I fori per i supporti metallici dei manifesti elettorali mettono a rischio l'agibilità futura dei marciapiedi: slalom e impraticabilità per disabili e passeggini

Invadenti, spesso obsolete e malandate: parliamo delle ormai note plance elettorali che nei periodi di campagna elettorale prolificano in città portandosi dietro una scia infinita di critiche e polemiche alle quali si aggiunge l’avversione di molti cittadini stufi di veder penzolare dai bandoni metallici manifesti logorati che spesso deturpano la visuale.

Ma non è solamente il decoro a destare l’insofferenza della cittadinanza nei confronti dei supporti per i manifesti elettorali, le strutture metalliche il più delle volte si innalzano sui marciapiedi costringendo i passanti a veri e propri slalom e riducendo lo spazio per coloro che sono costretti su una sedia a rotelle o semplicemente per le mamme che portano i bambini a spasso sul passeggino.

Disagi temporanei, si potrebbe dire, se non fosse che le plance vengono fissate a terra bucando l’asfalto dei marciapiedi: fori e pavimentazione divelta che persistono anche dopo la fine della campagna elettorale quando i supporti metallici vengono riposti in magazzino e la carta dei manifesti diventa buona per il macero.

Emblematico in IV Municipio il caso di via Pelagosa dove alcuni giorni fa – riferisce il Consigliere del PD, Riccardo Corbucci – “una di queste ditte inviate dal Comune di Roma, stava installando senza averne il permesso, una trentina di questi scheletri di metallo gialli, il tutto in spregio delle autorizzazioni che prevedevano l’installazione di questi mostri sul marciapiede opposto, che almeno era molto più spazioso”.


Il vice-Presidente del Consiglio di Piazza Sempione ha poi posto l’attenzione sulla questione in generale ricordando come in un periodo di ristrettezza economica siano tanti gli sforzi delle amministrazioni per reperire le risorse necessarie a mantenere percorribili strade e marciapiedi.


“Non sopporto – ha aggiunto Corbucci - questa follia di distruggere per gli anni avvenire il marciapiede, un bene pubblico, per consentire per pochi giorni ai candidati di attaccare i manifesti elettorali. Possibile che soltanto l’Italia sia rimasta a questo livello di inciviltà? Che Roma debba diventare la capitale del degrado?”

L'invasione delle plance elettorali in IV Municipio


Intanto mentre i volontari del circolo PD Nuovo Salario sono a lavoro in un tour del Municipio per verificare i danni provocati da queste ditte “che – dicono -  il Comune di Roma usa per distruggere i nostri marciapiedi. Alla faccia della mancanza di fondi per poterli rimettere in sesto”, il Comitato di Quartiere Valmelaina invita i residenti a non votare coloro che appaiono sui manifesti che deturpano il paesaggio.


“Secondo il Comune di Roma – ha detto Pietro Fusco da Valmelaina.it - queste affissioni sono pienamente in regola, ma troviamo molto curioso il fatto che l’installazione di questi pannelli avvenga quasi sempre nottetempo e con furgoni senza alcun logo che possa far risalire alle ditte appaltatrici. Sarebbe opportuno,inoltre, sapere – aggiunge - come e quando sono state concesse le autorizzazioni, visto che questi ‘lastroni’ di metallo sono collocati in punti pericolosissimi per gli automobilisti e rappresentano degli ostacoli insormontabili per i pedoni e per i disabili”.


plance elettorali-2Un malcostume, quello delle plance posizionate in modo poco consono alla sicurezza, purtroppo ben diffuso e trasversale: via Giovanni Conti, via Prati Fiscali e Conca D’Oro in questi giorni non spiccano per decoro e pulizia, contando anche che l’enorme quantità di carta rimossa per attaccare i nuovi manifesti spesso e volentieri resta abbandonata ai piedi dei pannelli rappresentando, nel caso  di invasione della carreggiata, un potenziale pericolo per gli automobilisti.


Le elezioni regionali e nazionali sono ormai alle porte ma per la Capitale, in vista di quelle amministrative, si prospetta un nuovo e lungo periodo fatto di slogan e plance ma soprattutto di attenzione al decoro dei quartieri da parte dei cittadini intenti a limitare i “danni” dei politici ancor prima del loro insediamento nei palazzi del potere.
 

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