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Niente acqua nè luce, esplode la protesta al campo nomadi de La Cesarina

Da giorni le famiglie vivono senza i più elementari servizi: occupata la sede del Municipio. Nel pomeriggio i delegati del Comune al campo

Senza acqua né luce, si fa insostenibile la situazione al campo nomadi de La Cesarina dove le famiglie da giorni vivono senza i più elementari servizi: niente acqua potabile, bagni inutilizzabili e della corrente –utile soprattutto per alcuni bambini del villaggio che necessitano dell’aerosol – nemmeno l’ombra.


Da ieri donne e uomini del campo hanno iniziato una protesta con l’accensione di alcuni fuochi per evidenziare la situazione di totale emergenza in cui versano; questa mattina poi la protesta si è spostata nella sede del Municipio in Piazza Sempione che è stata occupata.


Una mobilitazione che inevitabilmente ha risollevato la questione nomadi nella Capitale, ad attaccare l’operato della Giunta Alemanno è stato Gianluca Peciola, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà all’Assemblea Capitolina: “Il Piano Nomadi del Campidoglio, presentato il 30 luglio del 2009, non è mai partito. Nulla di quanto è stato promesso è stato realizzato. Complessivamente risultano spesi 32 milioni di euro, per sistemi di guardiania e video sorveglianza e per altri interventi inutili, che non risultano siano mai stati rendicontati” – ha ammonito l’esponente di SeL ricordando la promessa di Alemanno sulla riduzione dei campi rom da 100 a 13 attrezzati attraverso la sistemazione di quelli esistenti e la costruzione di nuovi.


“In questi cinque anni invece non è stato realizzato nessun nuovo campo – ha proseguito Peciola -  mentre le condizioni di vita all’interno dei campi preesistenti sono peggiorate. L’ampliamento di La Barbuta, che è l’unico intervento completato da questa Giunta, è costato all’amministrazione altri 10 milioni di euro. A quanto ci risulta, poi – ha evidenziati l’esponente di SeL - gli insediamenti abusivi sono addirittura raddoppiati. Ormai è evidente il fallimento delle politiche di Alemanno sui rom, caratterizzate da improvvisati interventi propagandistici e improntate su una cultura emergenzialista e assistenzialista”.


Peciola ha poi sottolineato la necessità di ridiscutere il Piano Nomadi del Campidoglio per una revisione da fare insieme alle associazioni, ai Municipi e agli stessi rom affinchè si sviluppi un progetto partecipato per l’integrazione e l’accoglienza delle famiglie rom nella nostra Città.


Intanto al La Cesarina è stata recapitata una botte d’acqua potabile e alcuni bagni chimici: in seguito all’occupazione le famiglie del campo hanno ottenuto un incontro con gli esponenti del Comune di Roma il cui sopralluogo è previsto per le 16 di questo pomeriggio.

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