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Municipio III, violazione del Regolamento manda in fumo il Consiglio

Illustrazione degli emendamenti e voto finale sulle linee programmatiche, tutto rinviato alla prossima settimana

Si è risolto con un nulla di fatto il Consiglio convocato questa mattina a Piazza Sempione: all’ordine del giorno l’illustrazione, la discussione e la votazione degli emendamenti e dei sub-emendamenti alle linee programmatiche esposte ieri dal Presidente, Paolo Marchionne.


L’ex  Presidente del Consiglio, Roberto Borgheresi (PdL), ha fatto subito notare all’Aula il mancato rispetto del Regolamento: secondo l’art. 53 infatti, il documento concernente le linee programmatiche deve essere depositato dal Presidente del Municipio presso l’Ufficio Consiglio almeno cinque giorni prima dello svolgimento della seduta, per la consultazione da parte dei consiglieri.


Sebbene il documento con il programma amministrativo fosse stato dato brevi manu ai Consiglieri tempo fa – essendo lo stesso che Marchionne ha depositato al momento della candidatura – a far fede è la data del protocollo, quel 3 luglio che dunque avrebbe dovuto prevedere la convocazione del consiglio almeno dopo l’8.

Municipio III: votazione sulle linee programmatiche, Consiglio rinviato


“La nostra non è un’azione ostativa al Consiglio convocato evidentemente con errore: non vogliamo interrompere i lavori e non vogliamo nemmeno tutti e cinque i giorni, ma vorremmo avere più tempo per presentare gli emendamenti”– ha detto l’ex minisindaco Bonelli dagli scranni dell’opposizione lamentando i tempi esigui  concessi ed esprimendo la volontà di poter lavorare meglio sulle modifiche da proporre al documento.


“Questo serve soltanto a rallentare i lavori e l’attuazione delle linee programmatiche: mi sembra un accanimento pretestuoso” - ha replicato il consigliere del PD, Yuri Bugli, annunciando il voto contrario del suo schieramento alla questione pregiudiziale sollevata da PdL e Fratelli d’Italia.


Dopo varie sospensioni con una breve e concitata riunione dei capigruppo, la questione è stata rimessa al voto dell’Asemblea: 6 i favorevoli, 4 gli astenuti e 15 i contrari.


“Il Consiglio è validamente costituito e le sue decisioni saranno valide: la conferenza dei capigruppo si è riunita per ben due volte e non ha mai sollevato la questione legata ai cinque giorni concordando altresì  in modo condiviso l’espletamento di questo consiglio e le sue modalità. L’Aula che è sovrana e ci ha dato il mandato di continuare questi lavori che vorrei andassero avanti” – ha detto il presidente del Consiglio, Riccardo Corbucci, che al momento della votazione si è astenuto.


Tuttavia nonostante tale presa di posizione da parte dell’Assemblea, con PdL e Fratelli d’Italia volenterosi di andare avanti ma anche di ottenere garanzie circa la legittimità dell’atto che il Consiglio avrebbe dovuto votare, a rompere gli indugi è stato il consigliere di Sinistra, Ecologia e Libertà, Cesare Lucidi, che si è opposto alla prosecuzione della seduta.


Dopo oltre un’ora e mezza di schermaglie sul regolamento, sospensioni, richiami e riunioni, la Presidenza non ha potuto far altro che mandare tutti a casa e rinviare la seduta di una settimana.


“Qui si stanno facendo dei giochetti sbagliati – ha detto l’esponete di SeL in tono polemico – rientriamo dunque nella legalità così avranno tutto il tempo che hanno chiesto.  Gli abbiamo concesso quello che volevano”.


Su tutte le furie il consigliere della Lista Marchini in Piazza Sempione: “Trovo assurdo quello che è successo oggi: qui si gioca con i soldi pubblici, con il destino del Municipio e con gli interessi del territorio” – ha detto Fabrizio Cascapera,  esprimendo preoccupazione per l’allungarsi dei tempi circa la discussione sui problemi del territorio da affrontare in modo urgente e concreto.


“Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà – ha commentato a margine il Presidente Marchionne – ha fatto un intervento legittimo anche se inaspettato: rinviamo di una settimana e ricominciamo secondo le regole. Certo,  il documento era pubblico da tempo, è infatti lo stesso usato per la campagna elettorale e che per coerenza ho mantenuto:  i consiglieri d'opposizione hanno deciso di sollevare il problema ed è stata fatta la scelta più giusta”.


Un rinvio che tutto sommato  permetterà al centrosinistra di non iniziare il suo percorso di governo con un fardello di illegittimità che avrebbe inevitabilmente pesato per i prossimi cinque anni. Appuntamento quindi fra sette giorni per conoscere quali saranno gli ulteriori emendamenti che l’opposizione di centrodestra, ma anche le molteplici minoranze e correnti all’interno dell’Aula vorranno presentare.
 

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