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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

Raggi, che scivolone! "Rimettiamo in funzione il Tmb Salario". I cittadini: "È attivo e va chiuso"

La Sindaca intervistata da La Repubblica sul tema dei rifiuti scatena l'ira di Fidene, Villa Spada e quartieri limitrofi che dal 2011 si battono per dismissione impianto. Intanto la Regione chiede lumi su intenzioni Campidoglio

"Rimettere in funzione i due impianti di Salario e Rocca Cencia. Abbiamo bloccato tutto, ripulito le vasche e stiamo facendo manutenzione. A breve si ripartirà" - questo uno degli ingredienti indicati dalla Sindaca Virginia Raggi, intervistata da La Repubblica, in merito alla "ricetta" del Campidoglio sul sempre scottante tema dei rifiuti. 

TMB SALARIO DA CHIUDERE - Un passaggio che ha fatto sobbalzare dalle sedie i residenti di Fidene, Villa Spada e dintorni: non solo perchè, a parte il periodo post in incendio del giugno 2015, il TMB Salario è sempre stato - e lo è anche ora - pienamente attivo e funzionante, ma anche e soprattutto perchè è dal 2011 che quel quadrante del Municipio III, vessato da miasmi continui, si batte per la chiusura dell'impianto. Obiettivo che tutti li, per riconquistare la vivibilità perduta, hanno nel mirino.

RICONVERSIONE SOSTENIBILE - Una dismissione delle lavorazioni dell'indifferenziato e della trasferenza alla quale dovrebbe seguire, almeno questo lo scopo dichiarato di recente dal Campidoglio, una riconversione sostenibile con i Comitati chiamati addirittura a presentare in Commissione Ambiente le loro proposte sul futuro del 981 di via Salaria. 

ORDINE DEL GIORNO IN REGIONE LAZIO - In tal senso, proprio due giorni fa, il Consiglio della Pisana ha approvato un ordine del giorno a firma Malcotti (Cuori Italiani) che impegna Presidente e Giunta della Regione Lazio a garantire la massima partecipazione dei cittadini nella conferenza dei servizi sul riesame dell’AIA, l'Autorizzazione Integrata Ambientale, dell’impianto AMA Salario, con la richiesta di concedere a tal fine una necessaria proroga a tali lavori di confronto tra pubblica amministrazioni e territorio. Ma non solo: il documento approvato all'unanimità impegna pure  ad “acquisire nella sede formale della conferenza dei servizi l’eventuale intenzione di Roma Capitale di chiudere l’impianto AMA Salaria definendo altresì tempi e modalità della chiusura e soluzioni alternative”. 

DALLA SINDACA DOCCIA GELATA - Ieri dalle parole della Sindaca Raggi però la doccia fredda e il timore che gli sforzi di un intero territorio possano andare vanificati. 
"Lunedì scorso la Regione Lazio aveva approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato dall'opposizione, per acquisire nella sede formale della conferenza di servizi per il rinnovo della procedura Aia, l'intenzione di Roma Capitale di chiudere l'impianto del Salario, stabilendone tempi e modalità. A questo atto politico atteso dai cittadini, la Sindaca Raggi ha risposto con due righe di un'intervista, nella quale non soltanto ha mostrato di non sapere che gli impianti siano attualmente in funzione, ma di ignorare anche i problemi odorigini che subiscono i residenti del III municipio e per i quali combattono ormai dal 2011. In questo modo il M5S ferma il percorso, avviato dalla precedente amministrazione anche con atti formali, per la chiusura dell'impianto" - hanno commentato l'ex Assessore all'Ambiente, Estella Marino, e Riccardo Corbucci del Partito Democratico di Roma.

BATTAGLIA SU CHIUSURA TMB NON SI FERMA - Il messaggio al Campidoglio targato M5s è chiaro: "Alla Sindaca di Roma Virginia Raggi e al suo assessore Paola Muraro vogliamo far sapere che la battaglia per la chiusura del TMB Salario non si fermerà e che con questa decisione, annunciata sui giornali, il Comune di Roma ci riporta all'epoca di Alemanno, Visconti, Fiscon e Panzironi, quando ai cittadini veniva detto che non esisteva la puzza e che per gestire meglio l'impianto, sarebbe bastata un pò di manutenzione" - hanno proseguito i due ricordando quel milione di euro, o poco più, speso per lavori che però non portarono alcun miglioramento.  

POLEMICA CON L'ASSESSORA MURARO - "Con l'atto approvato lunedì, la Regione Lazio sta quindi attendendo una risposta ufficiale da parte del Comune di Roma, per sapere se il percorso di progressiva dismissione del TMB Salario potrà proseguire o meno. Tuttavia - incalzano i due Dem - non potevamo aspettarci nulla di diverso da quanto emerso in queste ore. La Muraro, infatti, in passato è stata la referente del piano di monitoraggio e controllo dell'impianto, proprio quando i cittadini chiedevano maggiori controlli sulle emissioni odorigine. Come potrebbe oggi da assessore, quindi, sconfessare quanto fatto in passato da consulente?"

L'IRA DEL TERRITORIO - Intanto l'ira del territorio, con una smentita su quelle intenzioni che tarda ad arrivare, è evidente: "Si parla di insostenibilità di degrado e poi la sindaca rilancia il TMB? Ora basta non siamo burattini e nemmeno idioti" - commenta una delle residenti ricordando pure il recente sopralluogo all'interno del 981 di via Salaria.

Impianto da riconvertire, senza impatto su un quadrante già da anni in sofferenza, o mantenimento in funzione? Quello che Villa Spada, Fidene e quartieri limitrofi - a questo punto - attendono di sapere dal Campidoglio con chiarezza e sincerità. 
 

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