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Venerdì, 19 Aprile 2024
Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

TMB Salario, la protesta dei mille contro i miasmi: "Ci avete rotto i polmoni!"

La manifestazione di residenti e comitati davanti al sito di Ama: "Deve chiudere, è emergenza sanitaria: vivere qui è un inferno"

Gli striscioni dei Comitati di Quartiere appesi sul cancello e sulla recinzione esterna del TMB Salario, l'aiuola davanti all'ingresso trasformata in un palco per gli interventi, intorno oltre un migliaio di cittadini arrivati davanti all'impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti di via Salaria per manifestare contro i miasmi e chiedere la chiusura dello stabilimento di Ama. 

Il TMB Salario "bomba" tra case e uffici

Un sito, costruito nel bel mezzo di case, uffici e a poca distanza anche da un asilo nido, che dal 2011 infesta le aree limitrofe con odori nauseabondi e vomitevoli: una condanna per quell'intero quadrante del Municipio III dove il tessuto sociale ed economico è in progressivo appassimento. Tra Villa Spada e Fidene impossibile tenere le finestre aperte o respirare a pieni polmoni, così vivere li è diventato un vero e proprio inferno: le emissioni odorigene sono così forti e insistenti che in tanti lamentano mal di testa, mal di gola, bruciore agli occhi e problematiche gastrointestinali.

Una "bomba" nel cuore della Salaria: così potente da far sentire i propri effetti anche oltre i confini del Roma Montesacro, a Saxa Rubra nel Municipio XV e a Piazza Vescovio, in II. 

Ama e Montanari provano a spegnere la protesta: app e nasi elettronici per scovare i miasmi

La protesta dei residenti: "7 anni di veleno"

"7 anni di veleno"; "No TMB"; "Ci avete rotto i polmoni" - questi i cartelli portati in piazza dai residenti esausti di convivere con il TMB e con i suoi devastanti miasmi. 

"Questo impianto realizzato con i nostri soldi è stato messo qui in modo criminale, per questo la nostra comunità è chiamata a cambiare il destino delle cose: intervengano il Ministro dell'Ambiente, la Procura e la Giustiza. L'impianto non funziona: le istituzioni si siedano ad un tavolo e trovino in fretta una soluzione perché noi non ne possiamo più. Non vogliamo sentir parlare di monitoraggi. L'impianto deve chiudere" - ha detto al megafono Daniele Poggiani del Comitato di Villa Spada, rispondendo anche al piano studiato e annunciato nei giorni scorsi da Ama e Campidoglio per monitorare le fonti odorigene nelle aree dei TMB. 

La denuncia: "E' emergenza sanitaria"

Non solo il fastidio per il fetore continuo, per i residenti intorno al Salario è emergenza sanitaria. "Faremo di tutto per dimostrare che questo TMB è causa di malesseri e patologie. Nel 2018 - ha detto Sergio Caselli, farmacista ed esponente del Comitato di Quartiere Fidene - abbiamo avuto nuovi casi tumorali: noi crediamo che sia colpa del TMB e della puzza perchè una cosa del genere non era mai successa. Non ci fermeremo finchè non lo proveremo e non riusciremo a farlo chiudere". 

Rabbia pure da Serpentara: "Questo è un territorio che da 7 anni vive con i diritti costituzionali sospesi, come quello alla salute e a una vita dignitosa" - ha detto il presidente del CdQ, Stefano Ricci. 

TMB Salario, in mille alla protesta: "L'impianto deve chiudere"

Il presidente Caudo: "Si apra unità di crisi sul Salario"

A parlare alla folla anche il minisindaco del Municipio III, Giovanni Caudo: "Questa è una battaglia ambientalista, di chi vuole una città all'avanguardia sui rifiuti: non è la battaglia di chi non vuole il problema sotto casa sua. Questo impianto, che assomiglia più a una discarica che a un TMB, è una delle principali emergenze ambientali della nostra città: la punta dell'iceberg di una gestione dei rifiuti che a Roma fa schifo". 

A Fidene, Villa Spada e Nuovo Salario, ha denunciato Caudo, "si abita e si vive tra la puzza, vogliamo un'inversione di tendenza radicale e protestiamo per modernizzare la città e non tenerla nel Medioevo. Una città che impesta l'aria che respirano i suoi abitanti: per questo - ha tuonato il presidente del Roma Montesacro - non devono dirci come capire da dove vengono i miasmi, devono dirci come chiudere l'impianto".

Da qui l'appello alla Sindaca Raggi "responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio" a convocare un'unità di crisi sul TMB Salario "che è una vera e propria emergenza", e indicare con precisione il cronoprogramma per la sua chiusura: "Ci dica le tappe che porteranno alla chiusura del sito" - ha sollecitato Caudo. 

Il TMB Salario "riconvertito" 

Un impianto di TMB che dovrebbe essere dismesso, così ha promesso la Giunta Raggi, entro la fine del 2019. Tuttavia, ad annunciarlo il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani, quell'area industriale al 981 della Salaria verrà riconvertita "trasformata in altro tipo di trattamento meno impattante".  Un'ipotesi che il territorio respinge con fermezza: "Il TMB va chiuso e questa è la nostra immediata priorità,  ma qui - dicono i manifestanti - non arriveranno di certo altri rifiuti". 
 

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