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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

La chiusura del TMB Salario infiamma Piazza Sempione: "Nessuna falsa promessa"

Sulla questione relativa alla dismissione dell'impianto al 981 della Salaria è intervenuto pure l'Assessore D'Orazio: "E' subordinata a piano rifiuti della Regione". Intanto il M5s del III specifica: "Da noi inequivocabile volontà di chiusura"

La questione relativa al TMB Ama di via Salaria continua ad infiammare il dibattito nel Municipio III anche e soprattutto in seguito al rigetto da parte della maggioranza di un emendamento del Pd che chiedeva di sostituire nelle linee programmatiche "l'osservatorio di informazione, sensibilizzazione e confronto" con la "chiusura dell'impianto concertata con le Amministrazioni capitolina e regionale".

Emendamento bocciato e vortice di polemiche con il M5s montesacrino a sottolineare di non voler fare promesse che il Municipio, con le sue sole forze e competenze minime in materia, non potrebbe mantenere e ad assicurare comunque l'impegno di voler "chiudere l'era miasmi". 

Sulla vicenda è intervenuto anche l'Assessore alle Politiche Ambientali del Municipio III, Domenico D'Orazio, che, già presidente del Comitato di Quartiere Serpentara, ha sempre lottato in prima fila per la chiusura dell'impianto. 

Nel gennaio 2016 la sottoscrizione, a nome del CdQ Serpentara, di una lettera inviata, con altri dodici Comitati, alla Giunta di Piazza Sempione e per conoscenza a tutti i consiglieri e al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per chiedere la "definitiva chiusura" dell'impianto, "per la tutela della salute dei cittadini". Un documento che invitava l'allora Amministrazione del Municipio III "a mettere in atto tutte le azioni possibili per una definitiva risoluzione". 

"Il Municipio non ha né le competenze né il potere di chiudere l'impianto pertanto l'emendamento bocciato è stato giustamente rigettato perché viziato nella forma e nella sostanza" - ha scritto D'Orazio sul proprio profilo Facebook sottolineando come "la sua chiusura, delocalizzazione o riconversione" sia "subordinata all'elaborazione di un piano rifiuti da parte della Regione Lazio, competente in materia, che ne preveda tali risoluzioni". 

Da Piazza Sempione tuttavia la rassicurazione di attivarsi con i mezzi, l'impegno e il coinvolgimento dei cittadini per portare il problema alla Regione Lazio e di concerto con il Comune per il controllo della manutenzione dell'impianto in particolar modo sui biofiltri.

"Continueremo la battaglia contro questo impianto in maniera leale, fattibile e costruttiva, senza false promesse o slogan inattuabili. La salute è un diritto imprescindibile e indipendente dalle posizioni politiche che uno ha o riveste" - ha concluso D'Orazio auspicando dalle opposizioni "un comportamento leale e costruttivo nell'interesse della cittadinanza tutta e nel rispetto di persone e ruoli".

Insomma sul TMB Ama di via Salaria da Piazza Sempione nessuna promessa che possa illudere gli abitanti di quel quadrante così tanto in sofferenza: "Dimostreremo con i fatti e non a parole di essere davvero accanto ai cittadini in questa battaglia con atti di Giunta che indichino la nostra inequivocabile volontà di chiudere l'impianto" - hanno specificato dal M5s del Municipio III aggiungendo tale dichiarazione d'intenti, non proprio un dettaglio, a quanto detto "a caldo" dopo il Consiglio fiume sulle linee programmatiche e a margine delle polemiche scaturite da quell'emendamento sulla "chiusura" cestinato.

Una "inequivocabile volontà", mai probabilmente in dubbio, che però, ad oggi, non appare in alcun atto ufficiale: tantomeno in quelle linee programmatiche che per i prossimi cinque anni indicheranno strada e obiettivi da perseguire. 

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