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Sabato, 20 Aprile 2024
Serpentara-Fidene

Fidene: sgomberati tre insediamenti abusivi, polemiche sull'accoglienza

Continuano le operazioni di sgombero degli accampamenti abusivi sorti sul territorio cittadino. Il comune si difende dalle accuse di mancata assistenza mentre a Ciampino, l'amministrazione impugna il caso del campo "La barbuta"

Proseguono gli sgomberi degli accampamenti abusivi sparsi sul territorio cittadini. Ieri mattina è toccato a tre stanziamenti nella zona di Fidene. Nella stessa mattinata il personale del Commissariato Prenestino ha proceduto allo sgombero di un immobile di proprietà privata all'interno del quale c'erano alcune persone, prevalentemente comunitari. A conclusione delle operazioni l'immobile è stato restituito all'ente proprietario, in esecuzione di quanto disposto dall'Autorità giudiziaria.

E, intanto, non si placano le polemiche sulla fase di accoglienza dei cittadini stranieri, quasi tutti rom, che vengono allontanati da baracche e ritrovi di fortuna. Fabrizio Santori, presidente della Commissione sicurezza ha tentato di gettare acqua sul fuoco rendendo noto che: "l'amministrazione capitolina ha messo in atto una regolamentazione dei campi nomadi, una sana integrazione ed una repressione degli abusi. Non si vogliono gli sgomberi né le espulsioni, -ha aggiunto- l'assistenza del Comune viene rifiutata o giudicata inadeguata, i nomadi non devono vivere nelle baracche né occupare terreni, bisogna aprire le porte a tutti senza badare alla reale possibilità di accoglienza. Sulla base di queste vane e contraddittorie argomentazioni, espresse in maniera convulsa, coloro che si ergono a difensori dei nomadi devono spiegare quali siano le soluzioni concrete da mettere in atto".

Sull'assistenza, anche l'assessore alle politiche sociali, Sveva Belviso, ha dichiarato: " il comune offre, dopo gli sgomberi, assistenza all'intero nucleo familiare - ha detto Belviso - Come prassi -ha aggiunto- l'assessorato capitolino alle Politiche sociali è presente durante gli interventi di sgombero o trasferimento della popolazione nomade e, attraverso il personale della Sala Operativa Sociale, offre la possibilità all'intero nucleo familiare - e non solo alle mamme e ai bambini così come effettuato dalla passata Amministrazione - di essere inserito all'interno delle strutture preposte. Quanto alla questione della frequenza delle lezioni, il Comune di Roma é disponibile, qualora le madri che hanno in un primo tempo rifiutato l'aiuto dovessero ripensarci, ad accogliere loro ed i bimbi in strutture adeguate a consentire, tra le altre cose, l'assolvimento dell'obbligo scolastico".

Le polemiche si sono accese anche in merito al campo La barbuta. L'Amministrazione comunale di Ciampino ha espresso il proprio dissenso rispetto alle dichiarazioni del Commissario straordinario per l'emergenza nomadi del Lazio, Prefetto Pecoraro, rilasciate sul quotidiano "La Repubblica" di ieri, ed in particolare alla affermazione "chi si lamenta perchè non è in grado di fronteggiare la situazione, è meglio che faccia altro nella vita".

"E' francamente sorprendente - afferma Simone Lupi, Assessore alle risorse del comune di Ciampino - che tali affermazioni circa la risoluzione dell'emergenza delle popolazioni nomadi nel Lazio di natura squisitamente politica, e non istituzionale, vengano effettuate da parte di chi non ricopre una carica elettiva ma che è stato nominato Commissario per l'emergenza dal Ministro dell'Interno ed è chiamato quindi ad un comportamento super partes. Ancora una volta apprendiamo dalla stampa, e non da atti amministrativi, dell'ennesimo cambio dello status del campo "La Barbuta" che oggi viene definito abusivo dal Commissario, mentre nelle ultime settimane è stato definito dallo stesso e dal comune di Roma prima "tollerato" e poi "autorizzato". Oltre a ciò apprendiamo anche una nuova tempistica per il suo raddoppio che viene indicata entro la fine dell'anno, quando solo due giorni fa l'Assessore Belviso del comune di Roma parlava di sette-otto mesi".

"Per l'ennesima volta ribadiamo - conclude Lupi - la nostra disponibilità a ritirare tutti i nostri ricorsi al Tar, nonché le iniziative politiche ed istituzionali che portiamo avanti contro il raddoppio del campo abusivo se il Commissario e/o il Sindaco di Roma ci fornissero, come sarebbe ovvio da prassi istituzionale, almeno l'accesso agli atti amministrativi, in modo tale da porre fine alla polemica a mezzo stampa ed iniziare finalmente a collaborare tutti insieme alla risoluzione dell'emergenza che, lo ricordiamo, non è solo del comune di Roma ma di tutti i comuni del Lazio. Se si continuerà, invece, ad escludere Ciampino dai tavoli amministrativi competenti, non ci rimarrà che rivolgerci alle autorità competenti per il rispetto dei nostri cittadini".

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