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Al Parco delle Sabine gli aironi in "abito nuziale"

Franco Mancini, geologo residente con la passione per la fotografia ha immortalato gli aironi nel parco del Municipio III: "Questa è una meravigliosa oasi da preservare"

Franco Mancini, geologo appassionato di fotografia, ha immortalato l'arrivo degli aironi al Parco delle Sabine, il grande polmone verde del Municipio III per il cui completamento e consegna a Roma Capitale i cittadini si battono da anni.

Il Parco delle Sabine situato nel Municipio III all’estrema periferia nord-est di Roma, a meno di 1 Km dal G.R.A.,  può rappresentare una vera e propria oasi naturalistica per certe specie di avifauna. Per chi sa osservare, da qualche tempo negli ampi spazi erbosi del Parco adiacenti al viadotto Giuseppe Saragat, si possono ammirare dei bellissimi esemplari di Aironi “Guardiabuoi” spiccare brevi voli per poi riatterrare qualche decine di metri più in là per iniziare a perlustrare nuove zolle di terreno in cerca di insetti e larve. 

Per osservarli dai sentieri in terra tufacea e pozzolana che attraversano il parco e che sono meta di runners e walkers della domenica, basta imparare a riconoscerli e volgere di tanto in tanto lo sguardo a filo d’erba. Durante l’ultimo weekend personalmente ne ho contati almeno 21 di esemplari adulti. 

L’ Airone guardiabuoi è una specie di avifauna alloctona ormai naturalizzata da diversi anni, anche grazie ai cambiamenti climatici e all’innalzamento delle temperature. E' un uccello di medie dimensioni (48-53 cm) dal bianco piumaggio in inverno e dal becco giallo, con un'apertura alare di circa 100 cm. Deve il suo nome all’ abitudine di posarsi sul dorso di mucche al pascolo dove ricerca i parassiti della pelle.

Aironi al Parco delle Sabine/ foto Franco Mancini

Mentre il piumaggio invernale è bianco candido, in questi giorni di fine inverno gli esemplari presenti al Parco delle Sabine iniziano a sviluppare il loro “abito nuziale” che sfoggeranno eventualmente durante la stagione riproduttiva, aprile-maggio, e che consiste di una livrea più colorata con piume arancioni sul vertice, sulla nuca e sul dorso, becco e zampe di colore carnacino.

Quindi la raccomandazione è di fare in fretta a tenerli d’occhio per scorgere in tempo le trasformazioni cromatiche.
Sebbene per favorire la loro permanenza, quandanche l’accoppiamento e la nidificazione, sarebbe necessaria la vicinanza di uno specchio d’acqua, purtroppo l’unico laghetto esistente nel Parco delle Sabine è sparito, complice il tubo per l'alimentazione divelto, che ha trasformato il laghetto in una pozzanghera malsana tanto che per salvare pesci gatto, carpe e lucci sono dovuti arrivare i volontari della Protezione Animali che sono riusciti ad arginare la moria di pesci. 

L'Associazione Tutela Parco delle Sabine da sempre impegnata nella battaglia per il completamento e la consegna del parco nel rispetto delle convenzioni, ha denunciato l’urgenza di ripristinare l'alimentazione del laghetto e renderlo decoroso e fruibile soprattutto alle porte della Primavera con il volo degli aironi a rendere il tutto ancor più piacevole. 
 

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