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Il M5s mette alla porta discordi e critici, lo sfogo dell'ex consigliere: "Fuori per aver detto la mia"

Paolo Caviglioli non ricandidato nel parlamentino di Piazza Sempione: "A questo nuovo MoVimento manca autocritica"

Compilazione delle liste dei candidati consiglieri al via e nel M5s del Municipio III è già disappunto. Caduti dopo appena diciannove mesi di governo sotto i colpi dei "dissidenti", i Cinque Stelle di Montesacro si guardano bene dal candidare nel parlamentino di Piazza Sempione aspiranti portavoce non del tutto allineati. Si punta dunque al pensiero unico e compatto: alla porta discordi e critici. 

Fuori dalle liste l'ex portavoce "critico"

Rimane fuori dalle liste anche l'ex consigliere Paolo Caviglioli che, in un post su Facebook, non nasconde rammarico e amarezza. "Sono stato messo fuori dalla lista dei candidati del movimento 5 Stelle per le prossime elezioni municipali. La colpa sarebbe quella di essere stato troppo critico di aver espresso troppi concetti che evidentemente hanno minato le marmoree convinzioni politiche dei miei ex colleghi. Si sa quello che non si capisce spaventa. Sono dispiaciuto ma, nonostante avessi dato disponibilità, non potrò competere nelle prossime elezioni municipali. Un ringraziamento a quanti mi hanno sostenuto fin qui" - ha scritto l'ex portavoce. 

La testimonianza: "Escluso per analisi politica"

Alla base dell'esclusione vi sarebbe un commento social di Caviglioli sul M5s nazionale, sulle future e probabili alleanze di governo. "Sono stato escluso per una semplice analisi critica sulla politica nazionale, perchè mi sono permesso di ricordare che noi siamo quelli che non fanno accordi con nessuno" - ha detto l'ex consigliere a RomaToday. 

III municipio, Capoccioni a caccia della riconferma: "Il lavoro svolto merita continuità"

Il voto contrario alla "delibera bavaglio"

Tra le motivazioni addotte dal "comitato di valutazione" nulla dunque di attinente con la politica del Municipio III.

Eppure Caviglioli potrebbe essere stato  escluso dalle liste a causa di alcune posizioni critiche assunte nei confronti del gruppo e della Giunta nel corso del governo Capoccioni: tra tutte il voto contrario alla "delibera bavaglio", quella sul regolamento per l'accesso agli atti della Pubblica Amministrazione che l'ex portavoce votò in linea con le opposizioni e in rotta con i suoi.  

Un  caso isolato in 19 mesi. "Per il resto ho sempre appoggiato, nel bene o nel male, le scelte del M5s per il territorio. Tuttavia non mi sono mai tirato indietro nell'esporre le mie idee e nel fare autocritica: quella che manca a tutti i partiti. Noi del MoVimento dovevamo dimostrare di essere diversi invece anche a noi è mancata. Qualcuno non si è mai chiesto veramente perchè i quattro che hanno lasciato il gruppo se ne siano andati" - ha proseguito Caviglioli. 

E se "l'attivismo" era stato indicato dalla candidata presidente dei Cinque Stelle, Roberta Capoccioni, come requisito necessario per approdare in lista, Caviglioli non sente di esserne privo.

"Il 5s nell'ultimo anno, con il nuovo statuto, è cambiato molto: io ho aderito alla nuova associazione ma è innegabile che adesso sia diventato il MoVimento del capo politico. L'attivista oggi vale come un tifoso da stadio: quando serve supporto è tutto ok, quando invece bisogna decidere no". 

"Mi dispiace non  poter portare avanti quanto cominciato con fatica perchè ho esposto un'analisi politica e non una critica. Pensavo - ha concluso Caviglioli - che due anni di battaglie sul territorio e in Consiglio, in linea con il M5s, avessero il loro peso. Mi sbagliavo". 
 

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