Ama Salaria, cittadini prigionieri del cattivo odore
Ancora miasmi dal 981 della consolare romana: residenti e lavoratori costretti a stare con le finestre chiuse per evitare malori e fastidi
Ci risiamo. Giorni di terribile sofferenza per i residenti di Villa Spada e quartieri vicini sottoposti, insieme ai lavoratori delle aziende della via Salaria, ai miasmi dell’impianto Ama situato sulla consolare romana: odore acre che fa bruciare gli occhi, mal di stomaco, conati di vomito e giramenti di testa, alle problematiche fisiche si aggiunge poi l’esasperazione di centinaia di persone che ormai da due anni si battono affichè quel sito – troppo vicino a casa e uffici – venga dislocato altrove.
“Siamo ancora una volta prigionieri delle nostre case” – è l’allarme lanciato da Villa Spada, da tutti quei residenti che, in questa calda estate, sono costretti - ancora una volta - a tenere le finestre chiuse anche nelle ore serali per evitare che il cattivo odore invada le case.
Un contesto, fatto di miasmi ed esalazioni fetide, con il quale i cittadini di quella parte del Municipio III convivono costantemente ma che in estate si fa davvero insostenibile: la soluzione che molti vorrebbero fosse attuata – in attesa che le istituzioni avviino un serio processo per la delocalizzazione o riconversione dell’impianto – è quella della riduzione immediata del tonnellaggio giornaliero dei rifiuti che vengono trattati al 981 della Salaria, per avere – è proprio il caso di dirlo – un po’ di respiro.
Nel mentre che Regione, Comune e Municipio decidano sul da farsi – con l’imminente avvicendamento di nuovi dirigenti ai vertici della municipalizzata e con l’avvio di una nuova politica dei rifiuti – in III c’è grande attesa per la commissione ambiente del 2 agosto nella quale è in programma un’audizione con AMA sulla situazione di via Muscetta e sulle varie problematiche relative al Municipio III, tra le quali l’impianto Ama di via Salaria sembra essere una delle più evidenti ed urgenti da affrontare.