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Montesacro Fidene / Via Salaria, 981

Impianto Ama fra case e uffici, Alemanno: "Via Salaria non è zona idonea"

Il Sindaco di Roma ha effettuato un sopralluogo al civico 981 della consolare romana ed ha promesso l'avvio di studi per la delocalizzazione

L’impianto Ama di via Salaria è ormai al centro dell’attenzione di tutti: la Procura di Roma indaga sugli odori molesti, l’Europa sembra intenzionata a chiedere spiegazioni alle autorità italiane in merito all’impatto ambientale e sul diritto alla salute probabilmente minato dalla presenza del sito; istituzioni e cittadini continuano imperterriti la loro battaglia per la delocalizzazione alla quale vorrebbero assistere al più presto.


Dopo la presenza a Villa Spada – prima come eurodeputato e poi come candidato alle primarie del centrosinistra - di David Sassoli, ieri è stata la volta del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che - sollecitato dal minisindaco, Cristiano Bonelli - ha effettuato un sopralluogo al 981 di via Salaria.


Il Primo Cittadino, pur sottolineando come questo momento – in cui l’impianto lavora al massimo – sia il peggiore, ha auspicato un miglioramento della situazione già fra quindici giorni, ossia con l’entrata in funzione dei tritovagliatori a Malagrotta e, per il futuro, con la prevista crescita della raccolta differenziata in tutta Roma, grazie alla quale l' utilizzo di tale sito dovrebbe diminuire.


“Rimane il problema di un impianto che ormai è circondato da case e da uffici. Da questo punto di vista abbiamo sollecitato l' Ama nel fare uno studio per vedere quanto costa è quali sono i tipi di interventi per la delocalizzazione" – ha detto Alemanno ricordando come il sito in origine fosse stato previsto soltanto come parcheggio di scambio delle autovetture della raccolta rifiuti: “Fu il sindaco Rutelli che scelse di fare qui il primo Tmb di Roma” – ha tenuto a sottolineare il Primo Cittadino.


La spesa per la delocalizzazione è stata quantificata in 20/30 milioni di euro, soldi – che come disse qualche tempo fa lo stesso Sindaco – ad oggi non ci sono: “Si tratta di vedere se nel nuovo ciclo di rifiuti che dovremmo costruire e definire con la chiusura di Malagrotta si possa giungere alla piena delocalizzazione” – ha dichiarato a margine del spopralluogo Alemanno annunciando l’avvio di studi sull’impatto ambientale e la ricerca di soluzioni che riducano i cattivi odori con un meccanismo  di protezione che possa funzionare da subito.
“Nel corso dell' estate – ha promesso in fine Alemanno - studieremo il progetto perché questa non è più una zona idonea per un impianto di questo genere".

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