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Vedova con due figli disabili: "Senza luce e gas per un disguido con l'Enel"

Nessun pasto caldo per i ragazzi e doccia con l'acqua fredda. La madre: "Siamo disperati e soli"

Vedova a 63 anni, due figli di 35 e 38 entrambi con disabilità grave, per sopravvivere le sole due pensioni sociali - 270€ al mese ciascuna - e quella di reversibilità che la donna, Angelina Vargas, riscuote da quando il marito è deceduto. Troppo poco per chi in un mare di difficoltà deve anche pagare, oltre alle utenze, pure affitto e spesso medicine salvavita dai costi esorbitanti. 

Una situazione insostenibile per Angelina che adesso, dopo essersi scontrata con i tagli al Sociale, deve pure imbattersi nei grovigli della burocrazia. La famiglia, da poco trasferitasi in via Domenico Cavalca nel quartiere di Cinquina, vive infatti da ben 15 giorni senza luce e gas. 

Alla base di tutto ciò un prolungato disguido con l'ENEL alla quale Angelina dal 1 ottobre chiede l'allaccio delle forniture: luce e gas necessari per preparare pasti caldi e sostanziosi ai figli e per poter permettere loro di fare una doccia che non sia gelida.

"Da 15 giorni viviamo nella disperazione totale, non che prima la nostra vita fosse facile ma le ultime due settimane sono veramente un inferno" - racconta Angelina a RomaToday. "Siamo senza luce e senza gas, sono costretta a lavare i miei figli con l'acqua fredda e a far mangiare loro panini a pranzo e cena. L'altra notte Stefania, mia figlia, visto il buio è inciampata e ora è piena di lividi". Questa mattina l'ennesima brutta notizia: "Ho richiamato l'ENEL ma li - dice - sembra che la nostra pratica, che pure ho inoltrato ben due volte, non esista".

Condizioni disperate. Al fianco di Angelina solo la bontà di una vicina che la sta aiutando con i pasti e l'Associazione Agitalia "che - ci dicono - sta valutando pesanti azioni legali nei confronti dell’ENEL per i gravissimi danni derivanti dall’ingiustificato ritardo della fornitura che stanno subendo i due ragazzi disabili".

Per il resto, e lo è sempre stata, Angelina è da sola con i suoi due figli. Lamenti continui, la sofferenza nell'appartamento di via Cavalca è palpabile: Stefania, che con i panini rischia di strozzarsi, grida "aia!" tra un morso e l'altro. 

"Vorrei che le istituzioni capissero che in questa casa non vivono tre bestie ma tre esseri umani. Nessuno ci aiuta, nessuno si occupa di noi. Alla televisione si parla di Miss Italia e della guerra ma noi - specifica Angelina - in guerra ci siamo da sempre". 
La donna, madre diperata, chiede solo ciò che le spetta: luce e gas. "Non voglio passare un solo altro giorno senza cibo caldo e adatto per i miei figli e al buio".

Poi, come ha sempre fatto resisterà - tra difficoltà economiche, Sanità e Sociale a pezzi - da sola. "Sono una madre che per i suoi figli ha sempre combattuto e per loro - assicura - farò di tutto. Siamo disperati. Di una sola cosa ho certezza: quando morirò - dice in un grido di dolore lacerante - loro verranno con me. Non li lascerei mai in un mondo così". 

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