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Rimossi i sigilli al Salaria Sport Village: l'impianto torna operativo

Un dissequestro che ha lasciato tutti di stucco e che fa respirare i legali del centro sportivo fino al 5 Luglio, data della prossima udienza

Una decisione che ha generato non poco stupore, quella del Tribunale del riesame, che ha permesso alla struttura di tornare nella sua piena funzionalità. Ed è così che, dopo tre anni, i 161 mila metri cubi di cemento del Salaria Sport Village, costruiti in un'area che dovrebbe servire come bacino di continenza per le piene del Tevere, sono tornati agibili. Un dissequestro che sembra aver vanificato tutte le decisioni giurisprudenziali ottenute fino ad oggi, a cominciare dal rigetto della richiesta di dissequestro, presentata nel 2011 dai legali del centro sportivo, da parte del giudice penale.

"Il sequestro conservativo del Salaria Sport Village di aprile 2012 aveva “raddoppiato” i sigilli già messi a maggio 2009 dalla Procura di Roma. I fatti sono ormai noti a tutti e non voglio quindi spendere altre parole per convincere nessuno sulla illegalità dell’intera vicenda. Chiunque sia venuto a Settebagni o abbia visto immagini e carte dell’inchiesta non ha mai avuto dubbi sulle accuse lanciate per prime dai cittadini di Settebagni, dai comitati, dai commercianti e dagli imprenditori onesti che per una volta, anche se per un breve periodo, hanno dimostrato come l’Italia migliore possa imporre le regole all’Italia peggiore. L’Italia peggiore per intendersi è quella di chi viola le regole, evade le tasse, corrompe il sistema", commenta sul suo blog il consigliere Pd Riccardo Corbucci, che in questi anni ha seguito le vicende giuridiche dell'impianto sportivo.

 I legali del Salaria Sport Village respirano, dunque. Perlomeno fino al 5 Luglio, data della prossima udienza.

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