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Martedì, 23 Aprile 2024
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Porta di Roma, opere pubbliche al palo: "Raggi obblighi costruttori a dare 20 milioni"

Il quartiere del Municipio III tra mancata manutenzione e strade "di nessuno", Piazza Sempione incalza il Campidoglio: "Nessuna nuova edificazione senza soldi per opere"

Le palazzine completate e in buona parte vendute, le opere pubbliche previste non ultimate, abbandonate senza manutenzione alcuna e dunque mai acquisite a patrimonio: così da anni i residenti del quartiere Porta di Roma sono ostaggio di incompiutezza, contenziosi tra costruttori e Comune e inconcludenza.

Porta di Roma "terra di nessuno"

Intorno agli imponenti condomini un parco, quello delle Sabine, rimasto a metà dove la cura delle parti più frequentate è tutta a carico degli abitanti e dei volontari tra pulizie, sfalci e ora pure il tentativo di illuminarlo almeno un po'. Non va meglio sul fronte strade "proprietà di nessuno" dove buche e allagamenti la fanno da padroni con la vegetazione circostante a crescere senza argini. 

Una questione, quella relativa a Porta di Roma, affrontata pure in un incontro in Campidoglio tra gli esponenti del Municipio III e l'assessore all'Urbanistica della Giunta Raggi, Luca Montuori, che nel giugno scorso, in piena campagna elettorale per le amministrative, aveva chiesto al curatore fallimentare e ai convenzionati 6 milioni di euro per le opere previste nell'accordo di programma Bufalotta-Porta di Roma ma mai realizzate. 

L'abbandono di Porta di Roma tra strade chiuse, parchi nel degrado e opere incomplete

"Durante l'incontro del 10 settembre abbiamo scoperto che dopo oltre due anni l'Amministrazione Raggi non aveva ancora nemmeno quantificato i fondi che sarebbero necessari a ripristinare la sicurezza delle strade. Allora - ha scritto in una nota l'assessore ai Lavori pubblici del III Municipio, Francesco Pieroni  - lo abbiamo fatto noi come municipio nei giorni successivi grazie a decine di sopralluoghi dei nostri tecnici". 

Un computo dettagliato, strada per strada inviato al Comune dopo appena due settimane: "Abbiamo stimato che ci vorranno quasi 7 milioni di euro di lavori (oltre Iva)". 

Il Municipio III: "Senza soldi niente nuove edificazioni"

"La Giunta capitolina avrebbe dovuto nel frattempo ottenere la disponibilità dei titolari della nuova convenzione a contribuire in modo sostanziale a questi interventi, applicando il semplice principio per cui nessuna nuova edificazione sarà possibile fino a che le infrastrutture già avviate non saranno completate o ripristinate" - ha proseguito Pieroni rimproverando al Campidoglio mancata risposta alle istanze di Piazza Sempione e immobilismo. 

"Lo stesso - incalza l'assessore - della ex presidente Roberta Capoccioni che  ieri, dopo che per due anni e mezzo non se ne è interessata, ha presentato un emendamento al bilancio proposto dalla Giunta Raggi, ossia dal suo partito, dove si chiede di dare ben 300 mila euro (!) al III Municipio per sistemare le strade di Porta di Roma. La consigliera Capoccioni sa bene che i nostri uffici non potrebbero spendere nemmeno quei pochi soldi (una miseria, rispetto alle esigenze reali) perchè i Dipartimenti Urbanistica e Patrimonio, sotto la guida di assessori del suo partito, non hanno fatto nulla per acquisire al patrimonio quelle strade". 

L'assessore: "Raggi chieda 20 milioni a costruttori"

Da qui la bocciatura dell'emendamento della ex minisindaca e l'aperta polemica politica: "La consigliera Capoccioni per una volta faccia una cosa utile: senta la Sindaca sua compagna di partito, le dica di fare quello che le compete, ottenere dai privati tutto quello che devono alla città, e affermi senza alcun dubbio che il privato non potrà mettere neanche un capello delle nuove edificazioni se prima non mette a posto tutto il pregresso: le strade, il parco, le scuole ecc. Si tratta - ha concluso Pieroni - di oltre 20 milioni di euro, altro che 300mila". 
 

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