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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Montesacro: il Municipio caccia italiani ma tutela amici e stranieri"

Il consigliere di centrodestra Cristiano Bonelli contro la Giunta di Piazza Sempione: "Sgombera persone che vivono in asilo chiuso senza garanzie di assistenza ma tollera baraccopoli e occupazioni spazi pubblici"

Le persone, 13 italiani, che occupano abusivamente l’ex asilo Castello di Gelsomina dovranno abbandonare la struttura che già per il prossimo anno scolastico, una volta completamente ristrutturata, dovrà rientrare nell’offerta del Municipio III. Questa la comunicazione formale di Piazza Sempione che ha indotto il consigliere di centrodestra, Cristiano Bonelli, ad evidenziare “alcune contraddizioni”. 

4 STRUTTURE ER RICHIEDENTI ASILO - L’ex esponente del NCD ricorda la presenza nel Montesacro di quattro strutture SPRAR che ospitano decine di persone che ricevono assistenza in attesa che sia formalizzata, e accettata, la loro richiesta di asilo e di rifugiati oltre – aggiunge – “agli insediamenti abusivi che seppur totalmente illegali vengono nei fatti tollerati dall'Amministrazione comunale a tal punto – ricorda - che in uno dei pochi casi dove il Comune ha organizzato uno sgombero i rom occupanti abusivi furono addirittura accolti (fisicamente) per una notte dentro la sede istituzionale del III Municipio”. 

13 ITALIANI SENZA ASSISTENZA - “La contraddizione che viviamo ormai da tempo in questo municipio raggiunge un limite davvero insopportabile quando la Giunta del III decide di chiedere formalmente a 13 persone di lasciare il manufatto senza dare loro nessun tipo di assistenza, forse la loro sfortuna è quella di essere cittadini italiani” – incalza Bonelli sottolineando come uno solo del gruppo sia seguito dai Servizi Sociali municipali pur vivendo all’interno dell’ex asilo.

ACCOGLIENZA INTEGRATA - “Eppure gli SPRAR – sostiene l’esponente di centrodestra - garantiscono interventi di ‘accoglienza integrata’ che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico”. 

STANZE VUOTE E LOCALI PUBBLICI LIBERI - Da qui la dichiarazione di guerra a Piazza Sempione e alcune richieste: “Non solo sono pronto ad impedire lo sgombero se non verranno date garanzie alle persone, che in queste settimane ho incontrato più volte, ma chiederò al Presidente del Municipio e all’Assessore ai Servizi Sociali di allestire nelle stanze vuote della sede municipale (quelle che la passata Giunta aveva adibito a servizi ai cittadini come Acea e Ama ora chiuse) dimore per questi nostri cittadini o in alternativa di liberare gli spazi pubblici ‘regalati- ad associazioni amiche della Giunta che hanno, ormai oltre un anno fa, ottenuto un permesso esclusivo senza alcuna procedura pubblica che consente loro di poter utilizzare strutture di proprietà comunale gratuitamente pur non avendo alcun titolo”. 

CATENA DI SOLIDARIETA’ - Le strutture, alcuni locali nell’ex GIL e il manufatto nel Parco della Cecchina, secondo Bonelli avrebbero spazio a sufficienza per ospitare i 13 italiani “e si attiverebbe – ne è certo l’ex minisindaco - una catena di solidarietà che consentirebbe anche ai cittadini italiani di poter ricevere, temporaneamente, la dovuta assistenza”. 
 

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