Il muretto consumato con le lastre divelte e in bella mostra. Pezzi di ferro arrugginito sporgenti e il risultato di una potatura che ha lasciato spuntoni e rami particolarmente aguzzi. I genitori dei bambini che frequentano la scuola Lambruschini di via Suor Celestina Donati (quartiere Torrevecchia) denunciavano recentemente le critiche condizioni in cui versava (e versa tutt'ora) il cortile dell'istituto. Un problema che si aggiunge alla già nota questione dei ponteggi installati e così lasciati da tempo, immagine ancora più emblematica di un edificio oramai fatiscente e inadeguato.

Qualche giorno fa alcuni cittadini hanno segnalato non solo il fatto che ancora nulla fosse cambiato, ma soprattutto la (forse solo momentanea) messa in sicurezza dell'area riferendosi principalmente a un nastro messo attorno al moncone dell'arbusto potato. "Una vergogna". "Scandaloso". "Non si può vedere una cosa del genere". "E' inaccettabile". "Se è questo il modo in cui si pensa alla sicurezza dei bambini, allora stiamo messi bene". Sono solo alcuni dei commenti che hanno travolto la specifica segnalazione pubblicata in rete. "Non lo definirei neanche un intervento di messa in sicurezza. Il responsabile della sicurezza della scuola ha l'obbligo di segnalare i pericoli con il nastro, ma poi quel pericolo va eliminato nel più breve tempo possibile" scriveva su facebook la consigliera del Municipio XIV Donatella Iorio (M5S).

"Il nastro sarà stato messo o dalla funzionaria o dalla dirigente scolastica, probabilmente su indicazione della ditta che ha effettuato la potatura" racconta a RomaToday l'Assessore alla Scuola del Municipio XIV Daniela Scocciolini che ci dice di non aver ancora visto di persona la situazione e che proprio oggi pomeriggio si recherà sul posto "per scrupolo". Ascoltando la nostra descrizione della foto-denuncia dei cittadini, l'Assessore commenta: "Si tratta sicuramente di una situazione nè adeguata nè sufficiente alla messa in sicurezza dell'area, ma è anche vero che non c'è altro modo per indicare che lì non ci si può avvicinare". 

"Se dirigenti o funzionari (che sono loro ad avere la diretta responsabilità della sicurezza dello spazio) ritengono di agire in questo modo vuol dire che non c'è il rischio di un particolare pericolo. In caso contrario avrebbero sicuramente fatto interdire lo spazio - continua la Scocciolini - Comprendo l'ansia dei genitori, ma non ho dubbi in questo senso. Sono queste figure per prime ad avere l'interesse a segnalare la cosa e attivare il rischio là dove ce ne fosse davvero motivo". Nel frattempo il nastro in questione si è presto rotto. "Il prodigioso intervento è durato il tempo di due giorni" come documentato dal Comitato XIV Municipio Roma sulla propria pagina facebook. "E i bambini se la rischiano" si legge ancora tra le righe di un post.