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MonteMario Primavalle / Via Thomas Mann

Quartaccio, piove nelle case popolari del Comune: “Non si può vivere così”

La denuncia: "Siamo cittadini di serie B"

Una camera da letto e il muro bagnato. Una foto scattata al Quartaccio, Municipio XIV. Un’istantanea arrivata da via Thomas Mann, da una delle tante case Erp  (Edilizia residenziale pubblica) della zona. Situazioni analoghe sono state registrate nei giorni scorsi in via Andersen e via Gustave Flaubert. “Quando piove un pò di più è sempre così”. Stessa storia, stesso posto. Nulla di nuovo, verrebbe da dire.

Piove nelle case popolari

Sta di fatto che adesso Giovanni Mecozzi, presidente del comitato Quartaccio nel cuore, intende fare un salto di qualità. A breve protocollerà una lettera che sarà indirizzata alla sindaca, Virginia Raggi. Nella missiva una richiesta sostanziale: il Comune si prenda in carico il problema, una volta per tutte. 

Problemi al Quartaccio

Mecozzi, ogni volta che le condizioni meteo sono critiche, trascorre le giornate a fare la spola tra i vari appartamenti del Quartaccio. Un posto che conosce come le sue tasche, visto che c’è cresciuto: “Le infiltrazioni sono ovunque: cucina, bagno, camera da letto. Non è possibile che quando piove debbano ripetersi, puntuali, le medesime situazioni. Non solo: un inquilino non può vivere con la paura che piova”.

Muffa in casa

Il Quartaccio è un posto in cui le luci dei lampioni sono accese di giorno e spente la sera. Un luogo dove un pino, da tempo immemore, sta appoggiato per miracolo a una grata, all’interno di un cortile in via Andersen e che, forse, riceverà l’intervento della protezione civile. Nonostante le segnalazioni alla precedente giunta municipale (Pd) e a quella attuale (M5S). Da un lato il piano di zona Quartaccio 2, dall’altro la campagna con vista sul bronx di Torrevecchia. Nel mezzo le case all’interno delle quali scende la ruzza, ovvero la ruggine, con i condomini che tengono il secchio a portata di mano per raccogliere l’acqua piovana. Anche se la muffa, ormai, ha messo le radici sulle pareti.

"Cittadini di serie B"

“Qui non viene mai nessuno a controllare – continua – un residente deve pregare di non subire danni. Poi, se succede qualcosa, bisogna contattare un call center. La verità è che non sappiamo più cosa fare. La gente inizia a essere demotivata, passano gli anni e le bocce restano ferme, dal Comune non arrivano risposte. Non siamo cittadini di serie B”.

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