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Quartaccio, la Scuola Andersen compie 25 anni: memorie e ricordi di un intero quartiere

Un compleanno speciale che ripercorre gli anni delle occupazioni fino alle nuove sfide di una scuola inclusiva e di qualità. La storia di una comunità ripercorsa dai ricordi del Maestro Andrea Pizzuti

La scuola Andersen di Quartaccio compie 25 anni. Un anniversario che ripercorre non solo i ricordi e le storie dei numerosi studenti cresciuti su quei banchi ma anche la memoria di un quartiere, una intera comunità che dagli anni delle occupazioni a quelli dei tagli all'istruzione continua a credere nell'educazione e in una didattica sempre più inclusiva e trasversale. A ripercorre e celebrare questo speciale quarto di secolo, i preziosi e personali ricordi del Maestro Andrea Pizzuti.

LA SCUOLA OCCUPATA - Era il 6 ottobre 1989 quando le maestre della scuola elementare Maffi entrarono per la prima volta nell'edificio di via del Podere Trieste.  "Sedie, banchi e lavagne erano stati trasportati dai genitori pochi giorni prima, prendendoli un pò qua e un pò là nelle scuole vicine e non solo" racconta Andrea. Stava prendendo vita la prima scuola nel quartiere, così fortemente voluta soprattutto da quelle mamme che occuparono l'edificio destinato al liceo pedagogico, costringendo così la direttrice della vicina Maffi a fornire le insegnanti per cominciare a fare lezione ai loro bambini. "Avere un edificio vuoto accanto era proprio un affronto e se gran parte delle case erano state occupate, perchè non anche la scuola? In fondo, non è un diritto sancito dalla costituzione?"

UNA REALTA' DIFFICILE - Erano anni di grande fermento e la stessa associazione Vivere a Quartaccio, espressione dell’attivismo del quartiere, ha conservato per molto tempo una sede proprio all’interno della scuola, considerandola una sua creatura. "I primi 15 anni sono stati molto difficili: i bambini vivevano con sofferenza i problemi delle famiglie di appartenenza, legati ai conflitti tra famiglie di occupanti e assegnatari e allo spaccio della droga. Capimmo subito che la didattica non poteva essere tradizionale e inventammo decine di laboratori, dal giornalino alla riparazione di biciclette, per dare a ogni bambino la possibilità di esprimere al meglio le proprie possibilità".

L'ISTITUTO COMPRENSIVO - Negli anni 2000 anche la Andersen dovette adattarsi al ridimensionamento degli istituti scolastici, andando così a formare l'Istituto Compensivo Pio la Torre e ritrovandosi in un contesto decisamente più ampio e meno omogeneo rispetto a quello iniziale. In quello stesso periodo il Comune avviò alcuni interventi nel quartiere e anche la scuola cominciò a collaborare con questi laboratori che continuavano anche in strada. "Allora l’istituto copriva la fascia di età dalla materna alle medie quindi si cercò, pur senza risultato, di costruire una rete territoriale delle risorse. Con la Preside Farina cominciò anche l’esperienza del Polo Intermundia, il primo passo verso una serie di interventi strutturati della scuola che andassero oltre l’orario scolastico".

TAGLI ALLA SCUOLA, NON ALLA QUALITA' - Quella dei tagli è ancor più storia recente. "Cominciarono gli anni bui di un progressivo impoverimento della scuola pubblica: non che ci fossero molte risorse prima, ma in quegli anni vennero tagliati quasi 8 milardi di investimenti e le conseguenze pesano tutt’ora". Eppure al tempo stesso cominciò anche una straordinaria ripresa della scuola: "Capimmo che per aiutare i ragazzi più in difficoltà bisognava uscire dall’idea della scuola ghetto, che per molti aveva rappresentato un’idea identitaria. Capimmo che bisognava prima di tutto costruire una scuola di qualità, perché non potevano essere una giustificazione i problemi di apprendimento per ridurre il programma. Per migliorare l’offerta formativa, era necessario intercettare i nuovi flussi abitativi e quindi collaborare con loro per migliorare il quartiere". 

L'IMPEGNO CONTINUA CON UNA NUOVA SFIDA - Oggi l'istituto è una grande risorsa per tutto il territorio: il forte legame sviluppatosi nel corso degli anni tra insegnanti e genitori (dando poi vita all'attivo Comitato Genitori Pio La Torre) nonchè la preziosa collaborazione con il Comitato di quartiere Torresina ne hanno fatto un vero e proprio punto di riferimento in continuo sviluppo e fermento. "Quel giorno del 1989 i genitori di Quartaccio hanno costruito un pezzo di storia del quartiere. Ora sta ad altri genitori insieme agli insegnanti continuare quel coraggioso percorso di miglioramento, per rendere questa scuola sempre più accogliente e sempre più qualificata combattendo il degrado e l’incuria". E se "la scuola è la risorsa centrale della qualità della vita di un territorio" come conclude il Maestro Pizzuti, adesso la nuova sfida è quella dell'apertura della scuola media proprio nel plesso Andersen, come annunciato dal Presidente del Municipio XIV Valerio Barletta nel giorno dell'inaugurazione dell'anno scolastico. 

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