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Primavalle Torrevecchia / Via Cardinal Domenico Capranica, 41

Calcio e commozione: festa grande per ricordare Nando Pane, er Grinta di Primavalle

Omaggio a un idolo del quartiere

Un centrocampista, un bomber, un mito. Lui era Nando Pane. Ma tutto lo conoscevano come er Grinta di Primavalle, calciatore nato e cresciuto in borgata, scomparso pochi mesi fa. Sabato 2 giugno, in via Cardinal Domenico Capranica, al campo ‘Antonio Sbardella’ c'è stato il taglio del nastro del primo memorial (durerà fino al 30 giugno) dedicato a un idolo del quartiere. Tra i presenti Vincent Candela, campione d’Italia con la Roma nel 2001 e molti altri. Con loro il pubblico delle grandi occasioni, Marcella, moglie di Nando, i parenti, gli amici. Per il big match tra le vecchie glorie dello sporting Tanas, la rappresentativa dei campioni di Roma e Lazio più quella degli attori ci volevano essere tutti. Ognuno pronto a indossare gli scarpini almeno per cinque minuti. Perché Nando “avrebbe voluto così”

Nando Pane, un giocatore unico

“Nando era un giocatore unico” ha detto Franco Ranieri, presidente dello Sporting Tanas, “un ragazzo fenomenale, che faceva ogni cosa a cento all’ora. Quando c’erano in ballo i tornei, lui si caricava, avrebbe disputato tre partite di fila”. Aveva indossato le maglie della Lodigiani, del Tanas Primavalle, del Casalotti. Nel curriculum anche tanto calcio a cinque, quelli della Roma Rcb lo sanno bene. Chi lo conosceva, ha assicurato: “A calcetto vinceva i match da solo. Ineguagliabile”.

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Il memorial Nando Pane

La macchina organizzativa dell’evento ha visto insieme il lavoro certosino di Cristiano Di Giammarco e Fabio Del Monte, che si sono occupati di recuperare il materiale fotografico e storico del giocatore. Il tutto è stato possibile grazie al supporto della vedova di Nando Pane: “Una manifestazione simile non si vedeva a Primavalle da non so quanti anni, ma era doverosa – ha riferito Di Giammarco – abbiamo lavorato giorno e notte per mettere in piedi questa giornata che sarà la prima di una lunga serie. Perché Nando era amato e ben voluto. Prima autista dei mezzi pubblici, poi conducente del pulmino che accompagnava i ragazzi diversamente abili. Un uomo d’oro, che in campo non voleva mai perdere”.

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Er Grinta, un immortale

Sudore, attaccamento alla maglia, coraggio. Nando Pane rappresentava un mix vincente, che scaldava i cuori dei tifosi. Un mediano dai piedi buoni che “segnava un sacco di gol”. Un tipo che “con un’altra testa avrebbe potuto calcare i campi della serie A”. La gloria non è per molti. Ma a Primavalle hanno le idee chiare: er Grinta è e sarà immortale. 

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