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Sabato, 20 Aprile 2024
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Primavalle: la riqualificazione dell'ex dormitorio bloccata da un'occupazione

In base al contratto di riqualificazione del quartiere siglato nel 2007 l'ex dormitorio chiuso dal 1971 sono stati stanziati 10 milioni di euro. Simone Conte, Pd del XIX municipio: “Il progetto è stato bloccato poiché lo stabile è occupato abusivamente da una trentina di famiglie”

occupazione_primavalleLe periferie capitoline e le sue propaggini più degradate, da anni in attesa di una riqualificazione approvata solo sulla carta, ma  la cui rinascita stenta a decollare. Al bandolo della matassa, la solita piaga annosa della penuria di case e delle occupazioni abusive. L'emergenza abitativa a Primavalle è così sentita da fare di questo quartiere uno dei più colpiti dal fenomeno in tutta Italia.

Il contratto di quartiere Primavalle
, siglato dall’amministrazione veltroniana nel 2007, prevede la riqualificazione dell’ex dormitorio di via Federico Borromeo, struttura per il ricovero dei senza tetto nata nel secondo dopoguerra e chiusa nel 1971. Lo stabile fa parte di un complesso di edifici di proprietà comunale siti in via Federico Borromeo e adibiti a biblioteca, a centro riabilitativo d’igiene mentale e alla sede della polizia municipale. L'ultimo piano regolatore prevede infatti lo stanziamento del Comune al XIX municipio di 10 milioni di euro atti a valorizzare "la centralità locale di Primavalle" e a favorire una migliore integrazione sociale e culturale.

“Il Contratto di quartiere prevede la riconversione dell’ex dormitorio e della portineria in centro civico polivalente con cineclub, biblioteca multimediale e sala conferenza, un importante punto di aggregazione sociale e culturale per il territorio. Finora però il progetto è stato bloccato poiché lo stabile è occupato abusivamente  da una trentina di famiglie, spiega il capogruppo del PD del XIX Municipio, Simone Conte.

“Finché il Comune non trova un alloggio a quelle famiglie”, aggiunge Conte, “tutto rimane fermo e i lavori non partono. Circa 10 mesi fa il Consiglio Municipale si era impegnato a sbloccare la situazione, chiedendo al Comune di Roma e all'Ater (l'ente di gestione degli edifici residenziali popolari) di garantire il diritto alla casa a tutte le famiglie coinvolte dai progetti di riqualificazione del Contratto di Quartiere Primavalle che vivono nelle palazzine dell'Ater di via Pietro Gasparri, in di via Federico Borromeo, e nell'ex asilo di via Bernando da Bibbiena. Ma finora, nessuna novità.”

L’edificio di via Borromeo, sui cui muri scrostati e imbrattati il tempo ha lasciato i segni indelebili di decadenza e abbandono, è stato visibilmente riconvertito ad uso abitativo: le finestre sono decorate da tendine, i vasi di piante adornano i balconcini e le scale esterne d’emergenza, spunta persino qualche grata in legno per piante rampicanti e non manca qualche parabola satellitare.

L’edificio è occupato dal 1994 da famiglie italiane e straniere che nel tempo si sono avvicendate”, aggiunge il funzionario Stazi, del 19° Gruppo dei Vigili Urbani. “Ci sono soprattutto immigrati dell’Est, rumeni e polacchi, nessun nordafricano. Alcuni hanno attrezzato e riadattato gli alloggi a veri e propri appartamenti, chiusi da regolari porte, altri usano gli stanzoni arrangiandosi con delle coperte. La ristrutturazione dell’edificio è parte integrante della realizzazione del parco pubblico di via Ascalesi, i cui lavori sono iniziati da 3 anni ma che procedono a rilento. Gli occupanti rifiuterebbero alloggi regolari dell’edilizia pubblica poiché qui non pagano affitto e utenze, in quanto usufruiscono di una proprietà comunale”.

Va ricordato infine che il contratto di quartiere prevedeva anche interventi di riqualificazione del tessuto residenziale di competenza dell’A.T.E.R., finora effettuati solo in via Pietro Bembo, mentre la prevista demolizione e ricostruzione di 12 alloggi decrepiti in via Gasparri è ancora lungi da venire.
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