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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ottavia Selva Candida / Via della Riserva Grande

Selva Candida, il Parco di Riserva Grande ancora chiuso: "I frutti di un anno a 5 Stelle"

Portaro (Pd): "Hanno lasciato mandare in malora un'opera quasi ultimata". Rofena (Comitato Oasi Riserva Grande): "Per l'apertura mancherà ancora molto". De Laurentiis (M5S): "Opere non ultimate"

"Continueremo a farci bastare il nostro". Questo il primo commento di Paolo Rofena, del comitato Oasi Riserva Grande. Il parco, opera pubblica inserita nel Programma di recupero urbano (Pru) ‘Palmarola-Selva Candida’, è ancora chiuso “e chissà per quanto lo rimarrà”. Oggi, 6 luglio, si è tenuta una commissione Ambiente, presieduta dal consigliere pentastellato Paolo De Laurentiis, per fare il punto della situazione.

Nella precedente legislatura, in merito al Parco di Riserva Grande, era stato indetto un bando per decretare chi avrebbe dovuto gestire l’area. Il 18 giugno 2016 è stata individuato il vincitore della gara, ossia il Comitato civico di Selva Candida. Nei mesi scorsi si sono succeduti gli incontri, sul posto e anche dibattiti pubblici, come quello di sabato 6 maggio. Eppure la quadra non è stata trovata, tra carte mai arrivate e opere dichiarate non completate. Nel frattempo l’ingresso è sempre out.

De Laurentiis, prima degli interventi, ha preso parola per un excursus della vicenda: “Il Consorzio Nomentum (incaricato dei lavori) si è impegnato a realizzare opere, da ultimare quando il Municipio avrà affidato la gestione del ParcoA novembre del 2016, il Consorzio ha comunicato al Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica, il Pau, di aver preso contatti con Acea e Ato2 per provvedere agli allacci. Un mese dopo è effettuato un sopralluogo, dove sono emerse criticità sulle opere eseguite. Inoltre – ha puntualizzato – è stato rilevato che alcune opere non erano state eseguite e altre ancora che erano da ripristinare”. Si è approdati così al 2017: “Ad aprile, la direzione tecnica del Municipio invita il Pau ad attivarsi per rendere fruibile il parco e a valutare, nel contempo, l’escussione della polizza fideiussoria. A maggio, il Pau ha inviato un sollecito al Consorzio che, a giugno, ha chiesto di prendere in consegna il parco a opere non ultimate”

Nessuna luce all'orizzonte, a quanto pare. Come sottolineato da Rofena: "La sensazione, del tutto personale, è che mancherà ancora molto. Senza la documentazione necessaria, il parco non sarà consegnato. Il Consorzio Nomentum non era presente. Il parco resta chiuso. Nei giorni scorsi è stato fatto lo sfalcio, che rientra nell’ordinanza anti incendio. Però, vorrei far notare che poco distante da lì c’è un’area dove l'erba non è stata tagliata. Ma può prendere a fuoco pure quella. Mi auguro che si arrivi a dama l’anno prossimo, se poi sarà prima meglio ancora”.  

Duro, invece, l’intervento della consigliera del Partito democratico, Stefania Portaro: “La destra non riesce più a leggere gli atti, neanche il collaudo finale. Fa peggio la maggioranza pentastellata, che ha lasciato andare in malora l'opera pubblica quasi ultimata. Non hanno intenzione di aprire e sono stati chiari: per loro il Municipio non deve essere attore nella vicenda. Se la devono sbrigare il Pau e il Dipartimento Ambiente: i frutti di un anno a 5 Stelle”.

A chiudere le parole di Massimiliano Pirandola (Movimento Nazionale per la Sovranità): “Abbiamo appreso che delle opere non sono state realizzate, il collaudo non è stato compiuto in maniera definitiva e che i cittadini si trovano ancora con un Parco che non può essere usufruito. Assistiamo a una mancanza di progettualità – ha concluso – che ci portiamo avanti dalla vecchia Amministrazione mentre quella attuale non sa cosa fare. Registro con favore l'intervento del direttore dell’ufficio tecnico che ha portato il suo contributo: senza le carte necessarie il parco non sarà affidato”.

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