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Non solo street art: la stazione di Ottavia nuovo spazio culturale di Roma Nord

Un esperimento per riportare in strada arte e cultura e coinvolgere soprattutto i cittadini della periferia. Tanti progetti, come ad esempio le gite a costo zero per le scuole

Realizzare nuovi quartieri trasformando spazi comuni in luoghi di cultura. E' questa la sfida dell'Assessore alla Cultura del Municipio XIV Marco Della Porta, che si fa promotore di un nuovo progetto dedicato soprattutto al coinvolgimento e all'inclusione della periferia. L'esperimento parte dalla stazione di Ottavia, luogo attualmente inutilizzato, che a ottobre ospiterà la prima iniziativa dal titolo "Passengers" all’interno della X Giornata del Contemporaneo promossa dalla Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani (A.M.A.C.I.). Un progetto che vedrà coinvolte diverse realtà tra cui la Rete Ferroviaria Italiana che proprio in questi giorni sta riqualificando il locale e il Movimento Artisti Arte Per che curerà l’allestimento dello spazio. 

"Dobbiamo ragionare in altri termini, impossibile pensare di edificare nuove strutture, è necessario dare nuova vita a quelle già esistenti. In quest'ottica la stazione di Ottavia sarà il primo passo del progetto Nuovi Quartieri" spiega Della Porta. Una scelta logistica, dunque, tutt'altro che casuale: nella sua peculiarità la stazione si pone infatti come un inedito luogo di incontro e fruizione culturale per tutto il territorio della periferia nord-ovest della città.

Già in questi giorni, sono previsti al suo interno degli interventi di street art in collaborazione con la Biennale Marte Live, mentre nei prossimi mesi vi approderà il progetto Museo in Strada. "L'obiettivo è quello di fornire le periferie di luoghi di incontro culturale, meglio ancora se inediti come la stazione di Ottavia che è stata scelta anche e soprattutto per la sua vicinanza con le scuole - continua l'Assessore - Proprio le scuole saranno coinvolte nelle varie fasi del progetto con la possibilità di realizzare a piedi delle gite a costo zero. In un momento di crisi non possiamo caricare le famiglie di ulteriori spese ma dobbiamo al tempo stesso garantire degli stimoli culturali alle nuove generazioni e a tutti i cittadini della periferia per troppi anni dimenticati".

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