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Arte, incontro e periferia: il Municipio XIV scommette sul decentramento culturale

L'obiettivo è quello di realizzare il primo epicentro culturale della periferia di Roma Nord. Si parte dalla Stazione di Ottavia con l'inaugurazione della prima mostra collettiva, ma la vera sfida sarà la salvaguardia e lo sviluppo del progetto

L'opera di riqualificazione è cominciata già da qualche tempo e la realizzazione del murales che grida "no alle guerre, sì alla cultura" ne è il simbolo più emblematico. E' entrato nel vivo il progetto di trasformazione della Stazione di Ottavia come primo spazio culturale della periferia nord-ovest di Roma. Il Municipio XIV scommette sull'arte e la partecipazione cittadina e lo fa restituendo valore e dignità a uno spazio inutilizzato riportandolo a fulcro di incontro e interesse collettivo

Ideatore del progetto è l'Assessore alla Cultura del Municipio XIV Marco Della Porta che in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana ha inaugurato lo scorso sabato la prima mostra collettiva di artisti e architetti  che ha aperto così la strada al nuovo utilizzo che da oggi cittadini e istituzioni potranno fare di questo prezioso luogo che tutto diventa, quindi, tranne che di semplice passaggio. 

"La Stazione di Ottavia è una centralità per il quartiere e per tutta la vasta periferia che lo circonda - spiega proprio Della Porta – realizzarvi il primo spazio culturale del territorio è l’inedito progetto Nuovi Quartieri che vede nella cultura lo strumento determinante per una riqualificazione capace di cambiare fisionomia alla nostra città". E continua: "Questi interventi sono alla base di un’idea ancora più ampia: realizzare a Ottavia il primo epicentro culturale della periferia di Roma Nord, un luogo capace di accogliere le proposte del territorio e al tempo stesso di accelerare un processo di decentramento culturale".
 
"E' in gioco una grande opportunità, anzi una grande scommessa, non solo per i quartieri di Roma nord, ma anche per tutte le zone periferiche che si trovano lungo la tratta della linea ferroviaria di superficie FL3" commentano i portavoce dell'Associazione culturale Lucchina e Ottavia che come realtà locale già sostiene e promuove da tempo il riutilizzo collettivo e costruttivo dei locali della stazione. 

Adesso la vera sfida sarà quella di salvaguardare il nuovo spazio da degrado e incuria, così come sviluppare al tempo stesso il progetto verso nuovi e sempre più stimolanti orizzonti. Un arduo compito per il quale non solo le istituzioni locali ma anche i cittadini per primi dovranno essere pronti a impegnarsi e contribuire. "Ad esempio, le associazioni del Terzo Settore, finanziate dal Municipio XIV, che si occupano di disagio giovanile e dispersione scolastica che con i loro progetti mirano ad agganciare adolescenti attraverso gli educatori di strada, potrebbero adoperarsi in rete con gli assessorati alla Cultura e ai Servizi sociali e con le associazioni di quartiere, per salvaguardare il "Bene Comune Stazione", non solo con le telecamere, ma con l'arte, la musica e la cultura e con il senso di comunità e solidarietà che questo progetto di utilizzo dei locali potrebbe offrire al territorio" propongono dall'Associazione Lucchina e Ottavia.

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