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MonteMario Torrevecchia / Via Mattia Battistini, 464

Municipio XIV: un anno di giunta Campagna che "non fa mosse pur di non fare sbagli"

Dodici mesi di governo a corrente alternata, come alcuni lampioni del territorio, quelli accesi di giorno e spenti di notte. Tanto impegno ma c'è molto da fare. E la comunicazione, ancora, non carbura

L’andamento di Alfredo Campagna e dei suoi, finora, è stato a corrente alternata, un po’ come alcuni lampioni del Municipio XIV: quelli che sono spenti di notte e accesi di giorno. Un percorso iniziato in maniera decisamente insufficiente - complice anche l'inesperienza, ci mancherebbe - e che si è un po' ripreso con il passare dei mesi. 

Due consiglieri non fanno in tempo a stappare lo spumante e subito si dimettono mentre la giunta viene nominata in ritardo. Lo scorso aprile, poi, le dimissioni di Carlo Cini da assessore al Bilancio: nei comunicati stampa i motivi “sono personali” ma nei corridoi di via Mattia Battistini ci credono in pochi. A ciò segue un rimpasto che rimescola le deleghe e cambia la vicepresidenza. La comunicazione dell'esecutivo, inizialmente, è un ostacolo per la stampa: poche volte sono raggiungibili al cellulare, meglio scrivere via mail o in taluni casi su Messenger. Ma anche qui bisogna incrociare le dita: qualcuno risponde sempre, altri a volte e c’è chi non batte un colpo. Anzi, un click. Così arriva la svolta: una pagina ad hoc della giunta su Facebook. Meglio tardi che mai. 

Messaggi positivi, invece, arrivano dai consiglieri. Una capogruppo sanguigna, un lavoro svolto con abnegazione nelle Commissioni, tanta buona volontà. Basti ricordare la posizione sulle isole ecologiche,  il bilancio partecipativo, i progetti sulla via Francigena e gli sforzi per far rivitalizzare il mercato di Primavalle. Tutta roba dove ha posto le basi, guarda un po’, Cini. Che ora non è più in giunta. Strana la vita. A proposito di porte girevoli: in un articolo del Fatto quotidiano, si parla di ‘movimenti’ particolari nel XIV. Ossia viene avanzata l'ipotesi che qualcuno potrebbe cambiare maglia. Il gruppo, bisogna riconoscerlo, è compatto e lo ribadisce a microfoni sia accesi che spenti. Ma qualche scricchiolìo è stato udito. È risaputo, anche se nessuno lo ammette pubblicamente, che non sempre il filo di una commissione viene raccolto dall’assessore competente.

In un anno al timone del Quattordicesimo il cambiamento rivoluzionario urlato ai quattro venti non si è visto. È vero: ci sono stati interventi di manutenzione stradale, la bonifica di via Cardinal Domenico Capranica e Valle Aurelia, il via dei lavori di completamento del parco Lineare Monte Ciocci-Monte Mario, la partenza della manutenzione straordinaria in alcune scuole (con i fondi, messi a bando dalla Regione, ottenuti dalla precedente Amministrazione ma nessuno del M5S sottolinea tale aspetto), i progetti alternanza scuola lavoro, le reti di imprese e protocolli di intesa, l'illuminazione dopo un anno di buio su viale Antonio Gandin. Non vanno scordate, però, l’occupazione di otto ore del Municipio e, soprattutto, alcune polemiche che hanno tenuto banco a Monte Mario: la difficile gestione dei casi Forte Trionfale e Urban Center, quattro mesi per togliere gli alberi caduti nel giardino di un asilo nido a Balduina con la diffida dei genitori, sette mesi per far partire i lavori nel punto in cui si era aperta una voragine sempre a Balduina, il Sociale con il taglio ore del servizio Aec (Assistente educativo culturale) e la chiusura delle ludoteche. Infine, il presunto conflitto di interessi dell’assessore all’Urbanistica. 

Su quest’ultimo punto Campagna spara una filippica contro alcuni giornali - e i loro titoli – attraverso un post su Facebook. Ma il contenuto è ‘furbetto’ poiché sono tralasciate le conclusioni dell’Anac. Eppure la trasparenza è un cavallo di battaglia del M5S. E, per diverso tempo, questo lato è mancato. Soprattutto a livello di informazione al pubblico. Una difficoltà di mostrare all’esterno cosa si è fatto. Argomento, questo, discusso più e più volte nelle stanze degli assessori.

Dodici mesi sono trascorsi, meglio darsi una svegliata. L’impressione, tirando le somme e tenendo conto delle difficoltà del caso, è che ancora la squadra di governo - come recita una canzone - non faccia mosse pur di non fare sbagli. Allo stesso tempo, trincerarsi dietro slogan del tipo "è colpa di chi c’era prima" o ripetere come un disco rotto “stiamo lavorando, stiamo facendo” e puntare l'indice contro i titoli dei quotidiani sono aspetti che non reggono più come giustificazioni. In particolar modo, per chi amministra un Municipio ma parla come se sedesse all’opposizione.

Una presa di posizione netta, però, c'è stata. Quando circolò la voce di un possibile centro accoglienza a Monte Arsiccio, Campagna ha ammesso: “Resterà profondamente deluso chi nutre aspettative in merito alla mia adesione ad una qualsiasi iniziativa in cui si inneggi alla non-accoglienza”. E anche: “Voglio assicurare che nel caso in cui nel nostro territorio dovessero arrivare delle persone aventi diritto, non mancherà la mia collaborazione, il mio sostegno umano per favorire la civile convivenza e l’avvio di un percorso di reale inclusione”.

Il presidente ha un sogno: la sede del Municipio trasferita al Santa Maria della Pietà. Magari entro l'anno. Legittimo, per carità. Ma il territorio desidera - e merita - più ‘ciccia’. CoRAGGIo. Voto 5.

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