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Coppie di fatto: il Municipio XIV dice "sì" al registro sulle unioni civili

"Maggioranza bugiarda" e "azioni fasciste": opinione pubblica divisa, polemiche e bagarre in aula. Dopo due giorni di consiglio, il registro è uffcialmente approvato

Dopo una due giorni di consiglio decisamente movimentata, il Municipio XIV ha approvato la delibera per l'istituzione del registro per le unioni civili. "Fare tutto il possibile affinchè più nessuno in questo Municipio si senta solo", aveva più volte dichiarato in campagna elettorale il Presidente Valerio Barletta, messaggio poi ribadito anche all'interno delle linee programmatiche approvate subito dopo il suo insediamento. Un tema spinoso, che divide. Da una parte, chi crede in una sola famiglia, quella "tradizionale" composta da padre e madre e atta alla procreazione; dall'altra, chi condivide il riconoscimento di un diritto costituzionale fino a questo momento negato.     

BAGARRE AL PASTEUR - Gran parte del Consiglio si è svolto giovedì scorso all'interno dell'Istituto Pasteur. Qui la seduta è organizzata in modo da poter dare la possibilità anche ai cittadini presenti di poter dire la loro e, anche per questo, c'è molta partecipazione. Presenti sia alcuni rappresentanti del Comitato per la Famiglia (a sostegno delle unioni "tradizionali", di recente formazione proprio sul territorio di Monte Mario), nonchè esponenti di comunità per i diritti degli omosessuali (come ad esempio il Circolo Mario Mieli). Al muro campeggiano striscioni contro le unioni civili, il dibattito si accende e il climax si conclude con l'occupazione dell'aula che impedisce di fatto la prosecuzione dei lavori. Successivamente alcuni studenti del liceo parleranno di "una occasione perduta" e dell'esempio di una "democrazia in crisi", in una lettera aperta indirizzata agli organi istituzionali del Municipio. Nel frattempo, circa il gesto dell'occupazione, il capogruppo del NCD Stefano Oddo parlerà di "una manifestazione pacifica da parte di ragazzi (e non necessariamente a firma dell'estrema destra, ndr) che non può essere condannata", mentre il capogruppo PD Julian Colabello lo definirà "un grave gesto da cui prendere le distanze".

"FASCISTI" E "PINOCCHI" - La seduta riprende il giorno seguente nella sede istituzionale di via Battistini. Il clima è più tranquillo ma quanto accaduto continua a dividere l'aula (e l'opinione pubblica). La maggioranza accusa l'opposizione di "usare la famiglia come strumento di propaganda elettorale", mentre è proprio di "debito elettorale" di cui quest'ultima viene additata dalla minoranza. Il consigliere Simona Peri (NCD) parla di bugie in capo a chi li accusa di razzismo e omofobia: "Discriminare è anche trattare nella stessa maniera due cosa diverse: siete voi i primi razzisti". Il capogruppo SEL Fabrizio Modoni ammonisce: "Interrompere i lavori di una assemblea elettiva è un gesto intollerabile che richiama azioni fasciste". Il consigliere Fulvio Accorinti (FDI) chiede lo stesso rispetto anche per i cittadini che la minoranza rappresenta e Oddo chiude con un ultimo appello contro l'istituzione del registro: "E' inutile".

IL CONSIGLIO APPROVA - Al momento delle votazioni, la maggioranza può contare anche sul Movimento 5 Stelle (non che ne avesse numericamente bisogno). Favorevoli in questo senso, anche gli interventi dei consiglieri Marco Terranova e Donatella Iorio, quest'ultima presente solo al Pasteur, dove è stata contestata a gran voce. Il Consiglio approva e il registro è ufficialmente istituito. "Oggi scriviamo una pagina importante nella storia del nostro Municipio - ha dichiarato soddisfatto il Presidente Valerio Barletta - assumendoci una grande responsabilità davanti ai suoi cittadini. Abbiamo espresso un voto di uguaglianza, di giustizia e di pace, in difesa di tutti i tipi di amore". "Un provvedimento dal forte carattere simbolico. Un traguardo ed un punto di partenza, al tempo stesso, per le battaglie contro le discriminazioni che in questo Municipio continueranno per tutta la legislatura”, assicurano i portavoce della maggioranza. 

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