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Sabato, 20 Aprile 2024
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Caos Asili Nido, "scene da quarto mondo". Al Municipio XIV monta la protesta dei genitori

Tra le graduatorie per il nuovo anno e la chiusura nel mese di luglio, la storia di due mamme e le difficoltà delle loro famiglie. "Il Municipio potrebbe aiutarci, invece di far suonare la banda"

Piovono le polemiche sulla questione degli asili nido, tra le graduatorie per il nuovo anno scolastico e il provvedimento che ne dispone la chiusura per il mese di luglio. Abbiamo raccolto lo sfogo di due mamme del Municipio XIV che ci hanno raccontato le loro situazioni personali e le conseguenti criticità molto simili a quelle di tante altre famiglie.

FUORI DALLA GRADUATORIA - Cominciamo dalle graduatorie per il nuovo anno 2014-2015 (provvisorie, da poco pubblicate). "Per entrare servono 40 punti, che si ottengono nel caso in cui entrambi i genitori siano occupati e in formula full time - ci spiega Romina - Una situazione che già restringe il cerchio e di molto, se si considera la difficile situazione lavorativa di questa tempi. Quante famiglie sono così fortunate ad avere entrambi i genitori che lavorano a tempo pieno? Realisticamente poche". "C'è poi un paradosso. Se entrano due stipendi si avrebbe teoricamente la possibilità economica di sostenere la spesa di un nido privato o di una baby sitter, alternative a cui invece saranno costrette le famiglie rimaste fuori, ma che di conseguenza hanno anche una situazione lavorativa più svantaggiata e quindi, meno possibilità economica", racconta invece mamma Sara.

NESSUN AIUTO DALLE ISTITUZIONI - Al Municipio XIV, solo tra la fascia dei "grandi", sono rimasti fuori più di un centinaio di bambini, corrispondenti ad altrettante famiglie che si trovano adesso a fare i conti (nel vero e proprio senso della parola) con un gran bel problema. Romina, inoltre, vive anche una situazione personale più complicata: "Sono invalida al 40% e se è vero che ricevo la pensione Inps non ho nessun altro tipo di aiuto nè dal Comune nè dal Municipio". Anche per questo motivo mamma Romina è intenzionata a presentare ricorso. Sara, al contrario, opterà per una struttura privata: "Posso farlo anche se non nego che comporterà qualche sacrificio in famiglia. Ma mi ritengo fortunata, che scelta ha invece chi non se lo potrà permettere?"

SCENE DA QUARTO MONDO - C'è poi il problema della chiusura dei nidi per il mese di luglio, come disposto dal recente provvedimento di Roma Capitale. Per limitare i disagi per le famiglie che già usufruiscono del servizio, si sono messe a disposizione delle strutture private convenzionate presso le quali i bambini potranno essere "smistati". Ma i posti a disposizione sono molto pochi e tale assegnazione è prevista dietro una iscrizione valida per ordine cronologico e fino ad esaurimento posti. La conseguenza? "Scene da quarto mondo. Genitori in fila dalle 6 del mattino, discussioni e accenni di rissa, rabbia e delusione tra le famiglie romane", come dichiarato dal Consigliere Regionale del Lazio Fabrizio Santori. Anche le nostre Sara e Romina ci confermano questo scenario. "I nidi privati sono molto costosi. Qui si parla anche di 250 euro fino a mezzogiorno - ci dice Romina, per non parlare poi delle conseguenze di tali nuovi inserimenti - Per bambini così piccoli è un vero e proprio trauma essere spostati da una classe all'altra, da una maestra all'altra, figura completamente nuova ed estranea".

E IL MUNICIPIO? - La rabbia monta soprattutto qui dove il tema della scuola pubblica è ancora costellato da tante, troppe situazioni rimaste in sospeso. Come quella del nido di via Alfonso Gallo, per esempio, struttura praticamente agibile ma chiusa ormai da anni. "O la materna di Casal del Marmo, che ha già perfino tutto l'impianto elettrico - prosegue Romina - Dicono che non ci sono fondi, eppure sono riusciti a organizzare una grande festa per il centenario del Santa Maria della Pietà. Non sarebbe stato meglio impiegare quei soldi per aiutare davvero piuttosto che far suonare la banda?".


 

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