Non è certo la pista ciclabile più famosa di Roma, ma senza dubbio è quella di cui si sta parlando maggiormente negli ultimi mesi. Il Parco Lineare ciclopedonale di Monte Mario, inaugurato lo scorso giugno e atteso dai cittadini da oltre 20 anni, continua a far discutere e scatenare polemiche. Prima i meriti: 5 km di pista e aree attrezzate che si snodano attraverso 4 nevralgiche stazioni FL3 del territorio. Poi la notizia del suo prolungamento fino a San Pietro, opportunità presa al volo in occasione del Giubileo straordinario. 

Tanto entusiasmo da parte dei numerosissimi frequentatori del parco ma qualcosa inizia a scricchiolare, letteralmente. Dopo soli pochi mesi dalla sua apertura sul manto della pista cominciano a formarsi le prime buche, i primi crateri. In alcuni tratti si sgretola proprio in mille pezzi. Un deterioramento decisamente troppo precoce. I cittadini segnalano, le autorità procedono con i lavori di ripristino. A fronte di "un’esecuzione dei lavori evidentemente superficiale e approssimativa", il Presidente del Municipio XIV Valerio Barletta chiede al Sindaco la sospensione dell'ultima tranche di pagamenti in capo a Rete Ferroviaria Italiana che per conto di Roma Capitale aveva realizzato l'opera.

Nel frattempo fa il giro del web la fotografia che ritrae due agenti di polizia municipale a bordo delle loro motociclette di ordinanza mentre percorrono proprio un tratto della pista. Un mese fa, la seduta-sopralluogo della speciale Commissione capitolina per la Riforma e la Razionalizzazione della Spesa dell'Amministrazione conferma che la grande opera non è mai stata collaudata.

Pochi giorni fa, l'ennesima disarmante segnalazione: ancora crepe, ancora cedimenti. "E' vergognoso, un mese e più per sistemare 20 metri, ripeto 20 metri, per altro con un colore diverso, operazione fatta da due operai, uno guardava uno lavorava, e il risultato, che dopo un altro mese dalla fine dei lavori, si sta tutto nuovamente rompendo". "Terra di nessuno questa pista. Che tristezza". Sono solo alcuni dei commenti dei cittadini, tra rabbia ed esasperazione.