Forte Trionfale, le associazioni del Municipio XIV scrivono a Berdini
Chiesto un incontro all'assessore capitolino all'Urbanistica. Uno dei punti in esame: come si intenda procedere "sulla partecipazione dei cittadini"
Una lettera firmata dalle associazioni del Municipio XIV. Il destinatario, a cui è stato chiesto un incontro, è Paolo Berdini, assessore capitolino all'Urbanistica. L'oggetto il Forte Trionfale e il Piano di recupero. L'argomento, a Monte Mario, è sempre stato di stretta attualità. I cittadini coinvolti nella stesura di osservazioni e proposte hanno preteso di riprendere il processo partecipativo "che si era improvvisamente interrotto". Con una richiesta di fondo: "L'uso della palazzina Missana deve essere pubblico. No a una destinazione residenziale".
I tempi saranno decisamente stretti e la battaglia si fa sempre più infuocata: entro febbraio due tavoli con i tecnici del Dipartimento Pau (Programmazione e attuazione urbanistica) per raccogliere le idee. Ma sarà necessario non perdere tempo, poiché il 28 maggio è il termine ultimo per la presentazione del progetto, "altrimenti rischiamo di perdere il Forte".
Nella missiva le associazioni hanno ricordato le tappe principali della vicenda. A cominciare dal 2014, quando "si è finalmente ottenuto che il Forte Trionfale rientrasse nell'elenco delle caserme dismesse oggetto del nuovo protocollo d'intesa tra Demanio, ministero della Difesa e Roma Capitale (così come avvenuto anche a Milano e Torino), un protocollo concepito su nuove basi dove la caserma viene valorizzata in quanto bene culturale nell'interesse della comunità locale".
Poi nel 2015 "in base al citato protocollo, il Consiglio Comunale ha approvato una delibera (la numero 27 del 28 maggio 2015) dando mandato alla giunta di presentare entro due anni un cosiddetto Piano di Recupero". All'interno di quest'ultimo, veniva individuato il perimetro in cui correvano le linee guida: il restauro conservativo volto alla "rifunzionalizzazione", con la palazzina Missana destinata - in quell'ottica - a diventare la sede del Municipio XIV, il manufatto del Forte e dell'hangar da destinare a uso pubblico; "la trasformazione di 3 compendi fondiari con edilizia residenziale - per finalità abitative e di servizi - che saranno alienabili a privati da parte del Ministero della Difesa per un totale di 8200 metri quadrati di superficie lorda (di cui circa 3500 di nuova edificazione)"; la riorganizzazione di spazi aperti, pubblici e privati, "per la dotazione di standard urbanistici adeguati, come ad esempio parcheggi"; il mantenimento degli edifici esistenti "con la sola possibilità di interventi di restauro e risanamento conservativo".
Nel marzo del 2016 sono arrivate le osservazioni delle associazioni circa la delibera dell'anno precedente. Qualche mese dopo, le elezioni hanno decretato il cambio di governo locale (M5S ha scardinato l'Amministrazione a guida Pd). I pentastellati hanno subito messo le cose in chiaro: la sede del Municipio dovrà trasferirsi al Santa Maria della Pietà (anche se adesso la faccenda si fa più dura, vista la delibera della giunta regionale che punta alla valorizzazione dell'immobile). E, secondo quanto ribadito, il processo partecipativo è andato scemando.
In risposta a ciò, un primo passo c'è stato. Giovedì 26 gennaio, infatti, è andato in scena il faccia a faccia tra cittadini e tecnici del Pau. Monica Ruffa, assessore locale alla Partecipazione, ha commentato: "È nostra intenzione fare i conti del caso, sia con la giunta e con voi. Vogliamo ridurre il più possibile l'intervento privato all'interno del Forte e mantenere la predominanza della parte pubblica. Sulla partecipazione – ha sottolineato – nessuno ha mai voluto escludere l'Urban Center. Noi ci aspettiamo che in questo momento ci sia l'apporto di tecnici e non tecnici. L'Urban Center è uno strumento importante, unico in città".
All'appuntamento è intervenuto, tra gli altri, anche Michele Menna, assessore ai Lavori pubblici del Municipio XIV: "Apprezzo il lavoro che è stato fatto negli ultimi tempi sul Forte Trionfale. Vedo che la strada si evolve e ciò è molto importante. L'unica cosa che raccomando, a tutti quanti, è tenere conto delle condizioni reali del sito. E, soprattutto, del bilancio economico dell'operazione. Mi riferisco, ovviamente, alla sua fattibilità. Dai prossimi incontri si comincerà a parlare anche di numeri, in modo da concretizzare il quadro del progetto".
