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Municipio XIV, stop baraccopoli: la proposta di delibera di iniziativa popolare è respinta

Il documento riceve il no in commissione Politiche sociali e sicurezza. Ora il parere del Consiglio. Angelini (M5S): "Troppe cose non corrette". Accorinti (FdI): "5 Stelle confusi"

Smantellamento definitivo dei campi nomadi e regolamentazione della presenza delle popolazioni rom, sinti e caminanti nel territorio della città di Roma. Questo l’oggetto della delibera di iniziativa popolare (datata 2015) presentata da FdI e che ha raccolto 15mila firme. Il documento, oggi alle 15, è stato discussione in commissione Politiche sociali e sicurezza, ricevendo il parere negativo. L’argomento, comunque, verrà analizzato anche in Aula, probabilmente il 20 dicembre.

Il documento vede sei articoli: smantellamento definitivo dei campi nomadi, istituzione di aree di sosta, rom sinti e camminanti ospitabili sul territorio comunale e modalità di accoglienza, vigilanza controllo e attività non consentite, periodo di permanenza e requisiti per la permanenza, disposizioni finali. In quest’ultimo punto, peraltro, si legge: “L’aver stazionato prima nei campi nomadi e successivamente nelle aree di sosta temporanee non rappresenta alcun diritto acquisito o priorità per un eventuale accesso alle liste delle case popolari e per l’emergenza abitativa, il cui iter di assegnazione e riconoscimento dei punteggi avverrà in base ai criteri già vigenti”.

Rita Angelini, consigliera dei 5 Stelle e presidente della Commissione, ha spiegato: “Il superamento delle baraccopoli per noi deve essere definitivo e non temporaneo. Leggendo queste carte ci sono delle cose non proprio corrette. Nel dettaglio, non condividiamo alcune premesse: per esempio quella di organizzare otto aree per la sosta momentanea che possano accogliere massimo 200 persone ciascuna. Nella proposta si parla della presenza nella Capitale di 15mila persone, di cui solo 5mila censite. Eppure 200 per 8 fa 1600. E le altre dove le mettiamo? Inoltre un altro tema: chi si occupa del censimento? Qui leggo operatori sociali di Roma Capitale, con l’ausilio del personale della Cri e della polizia locale. Mi sembra che questa cosa vada rivista, soprattutto perché serve personale. In più, all’interno di queste aree la permanenza indicata è di massimo sei mesi e che i bambini devono essere scolarizzati. Ma la scuola dura 9 mesi. Il contrasto è evidente".

Mauro Ferri, esponente di Fratelli d’Italia, ha da par sua commentato: “Mi piacerebbe capire cosa condividete. Vediamo di affrontare il problema, entrando nel merito. Perché se è un ‘no’ a prescindere, è un altro discorso. L’integrazione deve essere voluta, non si può rimanere nel proprio mondo. La gente mi telefona ed è stufa, poiché ci sono situazioni che devono scomparire, pensiamo per esempio al mercato abusivo di via Cesare Lombroso o ai roghi tossici. Per quale motivo chi è protagonista di determinati fatti non è punito? Se io non pago la luce, me la staccano. Quello che vogliono dire è che il principio di legalità deve essere uguale per tutti”.

Valerio Barletta, capogruppo del Pd, ha elencato una decina di contrarietà in riferimento al documento. “Sono per il superamento del campo nomadi e per garantire una vita dignitosa. Questa proposta di delibera non va in tale direzione: non risolve i problemi ma ne crea altri”. L’ex minisindaco, in concreto, tra le varie cose ha contestato i numeri delle persone censite (“risultano 7mila”) il tempo di permanenza nelle aree insufficiente per garantire la scolarizzazione, l’idea di allontanarli dal centro abitato “per mandarli dove, in periferia?”.

A chiudere il cerchio, la chiosa di Fulvio Accorinti (FdI): “Il 5 Stelle è in stato confusionale: o la proposta di delibera non l’ha letta oppure l’ha vista ma non l’ha capita. Vagheggiano proposte immaginarie di cui non hanno contezza. Hanno assicurato che attendono la delibera di giunta comunale, che però doveva esserci già a ottobre. Insistono nel dire 'stanno lavorando’ – è sbottato – ma ancora non ho compreso quali sono le loro soluzioni. Il Pd non ha condiviso il documento, fa parte del gioco, ma ha espresso delle motivazioni. Gli esponenti della maggioranza, di contro, sono aleatori, parlano di proposte che per adesso non ci sono. Hanno menzionato l’integrazione. Ma nei fatti di cosa parlano? Hanno evidenziato che sono per il superamento definitivo dei campi nomadi. Ma cosa intendono? Francamente non è chiaro”. 

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