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Crollo a Balduina: tra messa in sicurezza e auto rimosse proseguono le indagini

Sono due, al momento, le persone iscritte nel registro degli indagati in merito al crollo verificatosi in via Livio Andronico

Sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza dell'area della Balduina di via Livio Andronico, collassata il 14 febbraio scorso. I vigili del fuoco hanno recuperato le auto finite nel cratere della grande area di cantiere limitrofo al crollo e hanno accompagnato le famiglie degli edifici che si affacciano sulla strada, dichiarati ancora inagibili, a recuperare gli effetti personali all'interno delle abitazioni.

I lavori sono appena iniziati. Sulla parte di strada crollata sono stati stesi dei teli bianchi propedeutici alla nuova gettata di materiali per la realizzazione del nuovo manto stradale e alla protezione del terreno, anche in considerazione della possibilità che la pioggia prevista per i prossimi giorni possa compromettere ulteriormente la situazione. 

Al lavoro anche i tecnici di Acea che prima sono intervenuti per bloccare ed ora per ripristinare l'acqua corrente alle case. I lavori di messa in sicurezza potrebbero durare alcuni giorni. 

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"I lavori per la messa in sicurezza del cantiere li dobbiamo fare obbligatoriamente noi e crediamo di esserne capaci. Mi auguro entro domenica sera, lunedì al massimo, di essere in piena sicurezza" ha detto Luca Cieri, amministratore della società edile Ecofim che sta costruendo le tre palazzine in via Livio Andronico.

VIDEO | Balduina: la strada frana e le auto cadono dentro

Strada crollata a Balduina

 

"E' crollata una paratia che non doveva crollare. Ora dobbiamo capirne il motivo. Gli ingegneri che hanno progettato la paratia mi hanno detto che la stessa è sovradimensionata per il carico previsto ma anche che il carico previsto è stato appesantito da milioni di tonnellate d'acqua perdute da Acea dentro la collina", ha concluso Cieri (qui le dichiarazioni complete) mandando Acea su tutte le furie che ha assicurato dal canto suo che le tubature non fossero corrose ma crollate a causa della frana ha poi risposto a Cieri giudicando "gravemente diffamatorie e lesive della propria immagine le dichiarazioni rilasciate"

Nel frattempo sono due persone, al momento, le persone iscritte nel registro degli indagati in merito al crollo. Le iscrizioni riguardano il legale rappresentate della società proprietaria del terreno e quello del cantiere aperto sull'area. L'attività di indagine, condotta dal pm Mario Dovinola e dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, proseguirà anche attraverso l'acquisizione di documenti nella sede del municipio competente sul territorio. 

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