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Guidonia Guidonia Montecelio / Via dell'Inviolata

TMB a Guidonia: "L'affare s'ingrossa, ricorso al Consiglio dei Ministri"

Lo rende noto il Comitato Risanamento Ambientale della Città dell'Aria. Il Mibac rimette il "vincolone"

Si è svolta presso l'Area Rifiuti della Regione Lazio la “ripresa” della Conferenza dei Servizi regionale – già sospesa a settembre scorso - sulla concessione dell'AIA all'impianto TMB della Ambiente Guidonia srl di Manlio Cerroni. Presenti, insieme ai funzionari regionali, i Comuni di Guidonia Montecelio e Fonte Nuova, la ASL e lo Spresal (servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro), oltre a diverse Associazioni locali aderenti al CRA. Assenti invece i proprietari dell'impianto e le due Soprintendenze del MIBAC.

La dirigente Flaminia Tosini ha letto una serie di comunicazioni inviate dalle due Soprintendenze: l'Archeologica ha ribadito l'obbligo delle distanze del manufatto dal bene archeologico puntuale e la necessità di tenere pulita l'area, mentre la Paesaggistica ha ribadito la propria posizione circa l'illegittimità di tutto l'iter ed ha informato di aver avviato, l'11 marzo, la nuova manovra vincolistica che coinvolge appieno anche l'area della discarica e del TMB (a norma dell'art. 138 comma 3 del Testo unico Beni culturali, apposizione per “dichiarazione di notevole interesse pubblico”). 

Ambiente Guidonia srl e le Associazioni hanno riproposto le proprie inconciliabili ragioni per cui, secondo la proprietà, l'impianto possiede già l'AIA (che, essendo decennale, scadrebbe nel 2020) e quindi si può attivare subito, mentre, per i comitati locali, c'è solo da affidare l'intero iter all'Autorità giudiziaria ed attendere la sentenza del TAR.

I responsabili della Regione si sono rivelati stupiti e contrariati per l'apposizione del nuovo vincolo paesaggistico ministeriale (“firmato in modo non corretto a poche ore di distanza dall'inizio della Conferenza” ha detto la Tosini), mentre il sindaco facente funzioni guidoniano, adirato per la nuova manovra ministeriale, ha ricordato che, per l'Amministrazione comunale, il parere in merito all'impianto resta positivo, purché la proprietà mantenga la “promessa”, firmata in convenzione sei anni fa, di concedere bonus vari al Comune e faccia entrare nell'impianto “solo i camion provenienti dal “bacino” ed inviati da comuni “virtuosi” che abbiano raggiunto almeno il 50% di raccolta differenziata. Il “piatto di lenticchie” non si rifiuta mai.

Di fronte alle evidenti difficoltà a proseguire la Conferenza (“la questione è troppo calda” ha aggiunto ineffabilmente la dirigente Tosini), la riunione è stata sospesa e tutto il “pacchetto” inviato al Consiglio dei Ministri per sbrogliare la matassa. I funzionari hanno affermato che questa è l'unica via d'uscita. I tempi, secondo loro, dovrebbero essere brevi.

A questo punto sarà interessante vedere come il CdM si pronuncerà dopo che il Tribunale del riesame, in sede cautelare, aveva evidenziato l’illegittimità del provvedimento autorizzatorio dell’AIA del 2010 per assenza del parere paesaggistico. Si tratta di un “vulnus amministrativo” senza precedenti, causato da una Regione Lazio che ora cerca in extremis un via di fuga. Alle popolazioni dei territori interessati resta invece, ancora una volta, l'arma della pressione (informazione, manifestazioni, ricorsi e denunce) sui decisori. A cominciare dalla prossima Assemblea popolare, a Santa Lucia di Fonte Nuova, venerdì 18 marzo, alle ore 17, in Piazza delle Rose.

Lo comunica in una nota stampa il Comitato per il Risanamento Ambientale

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