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Di Silvio (IdV) presenta una mozione anticorruzione

Il capogruppo IdV a Palazzo Matteotti presenta una mozione anticorruzione in consiglio comunale: “In Italia è aumentata del 30% rispetto al 2009”

corruzione-grandeLa Corte dei Conti stima in apertura dell’anno giudiziario un aumento del 30% della corruzione in Italia con il Bel Paese scivolato al 67° posto nella graduatoria di Transparency International. Per tale motivo il capogruppo IdV al Comune di Guidonia Montecelio Emanuele Di Silvio presenta una mozione anticorruzione al consiglio comunale di Palazzo Matteotti. “Questo sistema corruttivo appare sempre più insostenibile – spiega il consigliere comunale - soprattutto in questo momento di forte difficoltà della finanza pubblica”.

LE MOTIVAZIONI: “Nella classifica internazionale di Transparency International sulla percezione della corruzione – commenta in una nota Emanuele Di Silvio - l’Italia è protagonista di uno scivolamento che ci vede oggi, al 67° posto. Per comprendere la gravità della situazione basta sapere che le inchieste giudiziarie sono passate da quasi 3.000 persone denunciate degli anni 90, alle sole 708 persone denunciate nel 2010. In merito ho presentato una mozione – continua il Capogruppo IdV – che impegna il Sindaco e la Giunta, a sollecitare gli organi nazionali a riconoscere la priorità di realizzare un sistema di norme e sanzioni in grado di contrastare il diffondersi della corruzione quali la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti, l’aumento e la modifica dei compiti di vigilanza e controllo affidati ai revisori dei conti; nonché a sollecitare il Governo al recepimento della direttiva europea che prevede l’estensione del reato di corruzione anche ai rapporti tra privati, indispensabile in un contesto di privatizzazione della gestione di servizi pubblici attraverso la costituzione di società di diritto privato controllate e/o partecipate da istituzioni pubbliche”.

L’INSOSTENIBILITA’ DEL SISTEMA: “Questo sistema corruttivo – spiega ancora Di Silvio - appare sempre più insostenibile, soprattutto in questo momento di forte difficoltà della finanza pubblica, se la corruzione diventa prassi abituale genererà sempre un pericoloso deficit di democrazia, andando a falsare le competizioni elettorali, assicurando risorse addizionali e un vantaggio concorrenziale ai corruttori e corrotti, falsando le fondamentali regole della democrazia. Durante la giornata di apertura dell’anno giudiziario 2010-2011 – prosegue il consigliere di Palazzo Matteotti – il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e il Procuratore Generale Mario Ristuccia, hanno lanciato un monito chiaro alla politica nazionale ad ogni livello, ricordando di riqualificare la spesa pubblica con misure più selettive. Per questo è necessario che si riconosca la priorità di realizzare un sistema di norme chiare con strumenti e sanzioni efficaci in grado di contrastare al meglio il diffondersi della corruzione. Fondamentale è anche una migliore gestione nel settore della confisca e nell’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti, in ottemperanza anche a quanto prescritto dalla legge finanziaria 2007, aiuterebbe a combattere questo annoso e gravissimo problema”.

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