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Poligono di Colle Largo, CRA: "Tiro all'ambiente" a Guidonia

Il Comitato Risanamento Ambientale punta il dito contro la ripresa dell'attività degli spari a via Po

Assurdo. Così Romina Polverini, del Comitato Risanamento Ambientale di Guidonia Montecelio definisce la ripresa degli spari al poligono di tiro di Colle Largo a Guidonia. Questa la nota stampa per intero:

"Nell'anno 2009 venne emessa l'Ordinanza del Sindaco di Guidonia Montecelio n. 358 che sospendeva l'attività del poligono di tiro di Colle Largo, vincolandola all'adozione di “misure idonee a preservare l'ambiente dall'inquinamento”. Ciò a seguito dell'esposto di Legambiente presso la Procura della Repubblica di Tivoli, formulato sulla base di evidenze di piombo al suolo intorno all'area concessa per il tiro a volo e corredato da raccolta d firme della cittadinanza in merito all'impatto acustico connesso con la predetta attività, percepito al di sopra della soglia di tollerabilità dai residenti nei dintorni e per numerose altre ragioni.

Per un periodo il silenzio è tornato a Colle Largo, a Montecelio, a Casa Calda e nel cimitero municipale. Nel frattempo l'Amministrazione comunale, anziché adottare le procedure normativamentepreviste - tra le quali il coinvolgimento degli organi istituzionalmente preposti alla protezione ambientale e alla sorveglianza sulla potabilità delle acque, per accertare l'eventuale stato di inquinamento, per avviare un processo di caratterizzazione del sito con eventuale bonifica ed una analisi del rischio di coinvolgimento della sottostante falda acquifera - si è completamente rimessa alle certificazioni, documentazioni e perizie offerte dal privato (che nel frattempo lamentava ingenti perdite economiche per il fermo imposto dalla predetta Ord. 358/2009) senza alcuna controperizia o accertamento diretto, fino all'emissione di una nuova Ordinanza sindacale n. 148 del 26/4/2012 che annullava gli effetti della precedente Ordinanza sospensiva.

Non sono state effettuate bonifiche né accertamenti, si è data per buona la dichiarazione di avvenuta bonifica del conduttore del poligono di tiro. Che l'Amministrazione abbia accolto acriticamente questa dichiarazione è sconcertante già di per sé, figuriamoci poi se consideriamo anche che lo stesso conduttore del tiro a volo ha chiarito agli uffici comunali una sua personalissima concezione di bonifica da piombo, basata sulla considerazione che i pallini di piombo non possano penetrare il terreno perché, semplicemente.... “il piombo non ha peso specifico” (sic!). Sembra assurdo da credere ma l'Amministrazione non ha avuto nulla da eccepire neanche su questa teoria pre-scientifica.

Constatata una serie interminabile di irregolarità ed omissioni che ha consentito la ripresa dell'attività di tiro a volo, dopo aver interessato direttamente il Sindaco senza che questi si adoperasse in alcun modo, Legambiente Lazio, nel 2012, ha sporto un secondo esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli. Non se ne sono visti ancora gli effetti, mentre il Sindaco continua ad ignorare i suoi obblighi istituzionali, richiamati da lui stesso nella citata Ordinanza 358/2009 laddove vincola la ripresa delle attività del poligono all'adozione di “misure idonee a preservare l'ambiente all'inquinamento”.

A completare il quadro c’è l’episodio avvenuto il 2 marzo scorso, nel corso del quale un gruppo di adulti e bambini durante la loro escursione a Collelargo, è stato investito dalla ricaduta di pallini. Ora il Sindaco persegue, giustamente, gli illeciti e i danni operati nelle cave di travertino ma è totalmente cieco rispetto ad una chiazza di piombo larga migliaia di mq. al centro della città e all’indagine penale che potrebbe arrivare fin dentro gli uffici di Piazza Matteotti.

Perché nonostante la grossa ipoteca sulla salute pubblica conseguente al potenziale rilascio di piombo e idrocarburi policiclici aromatici nelle matrici ambientali e al rischio di coinvolgere nella catena alimentare sostanze tossiche ad elevata mutagenicità e genotossicità, il Sindaco non ha adottato i relativi provvedimenti, concreti e permanenti a tutela della salute dei cittadini, dell'ambiente e dei beni pubblici che gli competono nell'interesse della collettività?

Perché la Pubblica Amministrazione non ha replicato alla minaccia, da parte dei legali del conduttore del tiro a volo, di richiedere un risarcimento del danno per fermo dell'attività? Gli uffici comunali hanno mai provveduto, nel corso degli anni, ad incassare regolarmente il canone  “equamente stabilito in £. 70.000 annue” e ad adeguare il canone di concessione?

Per l'evidenza e la gravità dei fatti qui esposti ci sorge un dubbio e, come cittadini, ci rivolgiamo al sindaco Eligio Rubeis chiedendogli se egli non sia più in grado di garantire alla cittadinanza la tutela dell'ambiente e la protezione della salute pubblica, come i fatti connessi alla  mancata gestione della crisi ambientale di Colle Largo sembrerebbero dimostrare. (Comitato Risanamento Ambientale Guidonia Montecelio).

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