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Martedì, 23 Aprile 2024
Guidonia Guidonia Montecelio / Piazza Giacomo Matteotti

Guidonia Montecelio: sì della Giunta al bilancio di spesa 2015

Cambia la contabilità degli enti locali, la Città dell'Aria si adegua. Garantiti i servizi e ferme le imposte

Approvato in Giunta il previsionale di spesa dell’anno 2015 del comune di Guidonia Montecelio. Fase tecnica necessaria a cui seguirà il vaglio dei revisori  dei conti ed il deposito in pubblicazione per arrivare all’approvazione in Consiglio comunale verosimilmente alla fine di agosto. Tasi ed Imu seconda casa invariate.  

Ferma al 2 per mille la prima ed al 7,6 per mille la seconda, ben al di sotto dei massimi d’imposta consentiti dalla legge, che prevede un prelievo massimo fino all’11,6 per mille delle due imposte sommate. Invariata anche la percentuale dell’addizionale Irpef che resta lo 0,8 per cento. Modificato invece il sistema di attribuzione degli oneri di smaltimento rifiuti e quindi dell’imposta che per norma ne copre interamente la spesa, la  Tari. Un costo che quest’anno crescerà necessariamente per i cittadini della città dell’aria per coprire il milione e quattrocentomila euro circa di mancati rimborsi a seguito della chiusura della discarica dell’Inviolata. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa del Comune. 

Un sacrificio valutato dall’amministrazione già nel momento in cui con ordinanza del primo cittadino, Eligio Rubeis si è posta fine alla vita del sito e giudicato accettabile al confronto con i benefici ambientali e di salute pubblica. La tassa sui rifiuti sarà dunque imputata da quest’anno secondo un nuovo  regolamento ministeriale la cui applicazione ai contribuenti guidoniani modifica la ripartizione presunta della produzione di rifiuti, passando dal 17 per cento di attribuzione alle utenze non domestiche del precedente sistema, al 21 per cento. Il dovuto per le utenze domestiche continuerà comunque ad essere calcolato come somma tra una quota fissa determinata dalla rendita catastale e dalla metratura dell’immobile, più una quota variabile stabilita in base al numero di abitanti.  

Resta un bilancio fortemente condizionato dall’adeguamento alla nuova normativa generale che modifica la contabilità da un principio di competenza ad un principio di cassa e che vincola le amministrazioni, come non mai in precedenza, nella capacità di impegnare fondi nella spesa corrente. Uno sforzo sovrumano quindi per bilanciare tasse e  servizi, contemperando i livelli di qualità delle prestazioni offerte e i sacrifici richiesti alle tasche dei cittadini. Non si potranno più preventivare spese infatti sulla base della previsione di entrata per l’anno in corso ma bensì sulla media statistica di ciò che il comune ha effettivamente incassato negli ultimi 5 anni. 

Altra restrizione importante che da quest’anno la legge richiede a garanzia della cassa è l’accantonamento in un fondo di svalutazione dei crediti difficilmente esigibili. Un disavanzo tecnico di totale di 45 milioni di euro in crediti che l’amministrazione vanta nei confronti di terzi  che i dettati di norma classificano come  “difficilmente esigibili”, senza differenziarne però in modo sufficientemente esaustivo le diverse possibilità di incasso e che penalizzerebbe l’amministrazione guidoniana impegnata già da diversi anni in una attività costante di accertamento dei residui attivi e passivi che ha portato già all’esclusione delle voci di credito di improbabile riscossione. 

In tutto alla fine di questo procedimento di accantonamento resteranno esclusi dalla disponibilità alla spesa sei milioni e ottocento mila euro, previsti nelle entrate di bilancio ma non spendibili cioè non destinabili alla spesa corrente per acquisto di beni e servizi. Il risultato è una sforbiciata certosina a tutte le risorse non ancora contrattualizzate, giudicate procrastinabili nella pianificazione politico amministrativa a cui si sono aggiunti i tagli alle spese di rappresentanza, di pubblicità delle attività istituzionali e allo stesso funzionamento degli organi elettivi del comune, con l’abbattimento anche del fondo generale destinato alle necessità del Consiglio comunale .

Garantite invece le spese dei settori più critici con un mantenimento sostanziale dei servizi essenziali alla persona e alle famiglie e delle spese per il personale. Immune dal processo di adeguamento la parte di bilancio relativa agli investimenti strutturali in quota capitale.

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