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Garbatella Tor Marancia / Viale Carlo Tommaso Odescalchi

Tormarancia:“la tensostruttura attira il disagio sociale e porta all’esasperazione”

Replica Foglio(Pdl) al Minisindaco "la scelta del luogo, inadatto per ospitare gli Afgani, è dovuta alla scarsa collaborazione del Presidente Catarci. Ed adesso, quella tensostruttura, crea un effetto calamita"

La presenza della tensostruttura a Tormarancia, sta alimentando un dibattito serrato. La posizione del Presidente del Municipio XI, ripetutamente espressa ed oggi confermata, è chiara. Quella struttura è inadeguata ad ospitare così tante persone, ben 150, per un periodo di tempo prolungato. Adesso registriamo anche il punto di vista della controparte politica, rappresentata dal Capogruppo Pdl al Municipio XI Simone Foglio.

LE CONDIZIONI TERZOMONDISTE. “Catarci mente sapendo di mentire – esordisce il Consigliere, raggiunto telefonicamente -  Quando gli Afgani erano accampati presso l’Air Terminal, il Comune veniva continuamente accusato di inerzia.  Per mesi si è andati avanti così, mentre  si moltiplicavano le segnalazioni sulle condizioni di disagio, terzomondiste, cui erano costrette a sottostare queste persone” ricorda Foglio.

TORMARANCIA SEDE INADEGUATA. Come sappiamo, circa otto mesi fa, quella situazione di insostenibile carenza igienico sanitaria, venne superata dalla scelta di posizionare la tensostruttura nella zona di Tormarancia. “Nel momento in cui il Comune ha dato disponibilità a trovare una nuova sistemazione, il Municipio non ha svolto la funzione principale che gli viene deputata: quella d’esser un collante istituzionale – sostiene il Capogruppo Pdl – di conseguenza al Comune  non è stato indicato che, viale Odelscalchi, l’area dove è stata collocata la tensostruttura, si trova a poche decine di metri da un asilo nido. E questa cosa  ha creato dei problemi, in quanto ripetutamente i genitori, accompagnando i figli a scuola, ci hanno segnalato la presenza di persone che espletavano i loro bisogni in strada”. L’asilo in questione è l’ “Orsetto Baloo”. Le segnalazioni, tuttavia, potrebbero aver riguardato soggetti diversi dai profughi afgani, che hanno a disposizione dei bagni nella tensostruttura, come ricordava in una recente intervista il Presidente Catarci.

L'EFFETTO CALAMITA E LE MUTATE SENSIBILITA'. “Il punto è – riprende Foglio, rispondendo anche alle precedente considerazione – che nel momento in cui è stata localizzata, la tensostruttura ha fatto da effetto calamita, causando successivi insediamenti di persone senza fissa dimora, che si sono andate a concentrare in quel quadrante. E questo ha determinato una chiusura da parte dei residenti. Adesso Catarci, dopo che noi abbiamo detto che la sede non era idonea, sostiene che la tensostruttura non sia più adeguata e che bisogna individuare una struttura differente. All’epoca, però, applaudiva l’iniziativa del Comune. Il risultato finale di questa situazione – conclude il Capogruppo Pdl al Municipio XI – è  che, se dapprima i profughi Afgani erano percepiti come soggetti che necessitavano di assistenza ed aiuto, anche a causa dell’effetto calamita, adesso nell’immaginario dei residenti sono progressivamente diventati un fattore di degrado e di insicurezza sociale”.
 

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