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San Paolo San Paolo / Via Alessandro Severo

Sgombero Alexis, critiche a Berdini: "Un nuovo centro sociale nel deposito Atac di San Paolo".

Da centrosinistra e centrodestra, bocciata la soluzione trovata per gli attivisti che hanno dovuto lasciare Alexis. Forza Italia punta il dito contro Berdini: "E' riuscito a creare un nuovo centro sociale nel Municipio VIII"

La decisione di trasferire gli occupanti di Alexis all’interno dell’ex Deposito Atac di San Paolo viene fortemente criticata dall'opposizione.  Le critiche, dall'opposizione municipale come da quella comunale, non sono mancate. E sono quasi tutte state indirizzate nei confronti dell’assessore capitolino Paolo Berdini. L'urbanista ha infatti svolto il ruolo di mediare tra la necessità di sgomberare lo stabile di via Ostiense e quella dei suoi occupanti, convinti della bontà del progetto di autorecupero dell’edificio.

UN NUOVO CENTRO SOCIALE - “Neanche il campione della sinistra municipale, l'ex presidente Catarci era riuscito in ciò in cui eccelle l'attuale assessore grillino all'urbanistica Paolo Berdini – attacca Simone Foglio in un comunicato firmato con i consiglieri municipali di Forza Italia Maurizio Buonincontro ed Andrea Baccarelli – Per accaparrarsi le simpatie dei centri sociali di zona, i giovani militanti della palazzina sgomberata a via Ostiense per rischio di stabilità, sono stati premiati con la collocazione nell'ex deposito Atac di via Alessandro Severo a San Paolo". Secondo gli esponenti di Forza Italia "il grande assessore Berdini è riuscito nella duplice impresa di costituire un nuovo centro sociale nel municipio VIII e di aggiungere ad un luogo di degrado come l'ex deposito, addirittura una occupazione abusiva. Neanche la sinistra che ha governato il territorio per 20 anni era riuscita in questa impresa".

NON E' ABITABILE - Anche dal fronte del centrosinistra non sono mancate le proteste. La componente zingarettiana in Assemblea capitolina, non si è nascosta dietro ad un dito. Così i consiglieri capitolino Ilaria Piccolo e Marco Palumbo: "Si tratta di uno stabile che non risulta avere i requisiti di abitabilità e che ospita l’archivio storico Atac e altra documentazione sensibile dell’azienda. Nello stesso edificio, inoltre, sono presenti diversi autoveicoli elettrici non utilizzati – ricordano i due consiglieri zingarettiani – Il luogo quindi sembra del tutto improprio ad ospitare, non si sa per quanto tempo, delle persone. Infine non è chiaro su chi grava la responsabilità in materia di sicurezza e igiene degli ospitati".

IL FUTURO DEL DEPOSITO - La soluzione individuata dal Campidoglio è quindi, secondo Palumbo e Piccolo "'impropria, pasticciata e presa con grande leggerezza". Il rischio, come sottolineavano i consiglieri di Forza Italia, è che nell'ex Deposito di via Severo, possa prender piede un "nuovo centro sociale". Dopotutto, negli ultimi anni, è stato occupato ben due volte ed ancora oggi, nonostante le proposte ed i percorsi partecipativi avviati, per l'edificio non è stata ancora individuata una destinazione d'uso convincente. Resta sullo sfondo l'intenzione annunciata a fine novembre da Manuel Fantasia di far cassa vendendo 20 immobili ed alcuni terreni di proprietà dell'Atac. L'ex deposito di via Severo potrebbe rientrarvi.A questo punto, non prima di aver trovato una collocazione per gli ex occupanti di Alexis.

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